Nel 2016 la Chiesa di San Michele Arcangelo di Pegazzano (La Spezia) si è classificata al dodicesimo posto nel censimento nazionale de “I luoghi del cuore” del Fai, a testimonianza di quanto gli spezzini siano affezionati a questo monumento e di come auspichino che venga salvaguardato. Si tratta infatti di uno dei pochi residui monumenti del medioevo spezzino ancora visibile che, tuttavia, dal dopoguerra a oggi non è stato oggetto di alcuno studio scientifico sistematico. Negli ultimi anni la Fondazione Carispezia ha iniziato a interessarsi del suo recupero e valorizzazione, finanziando interventi di restauro e di scavi archeologici. Nel 2015 sono stati recuperati gli affreschi del presbiterio, per anni nascosti da un’imbiancatura. Più recentemente, nell’ambito di un progetto di ricerca dell’Università di Pisa, la Fondazione Carispezia ha finanziato un intervento di scavi archeologici al di sotto dell’attuale pavimentazione. Poiché, per restaurare gli affreschi, dall’abside è stato rimosso l’altare, è emersa l’opportunità di avviare, prima del suo ricollocamento, un’indagine storica e archeologica sull’insediamento religioso. Tra le attività principali dell’indagine – i cui esiti saranno valorizzati con pannelli esplicativi all’interno della chiesa e con un sito web – ci sono state: l’analisi archeologica di porzioni dell’area absidale e dell’adiacente sacrestia e la lettura stratigrafica delle murature. Le indagini hanno portato alla luce i resti delle strutture della chiesa di impianto medievale, altrimenti non più visibili, e le tracce delle complesse trasformazioni avvenute nell’età moderna e contemporanea. Durante lo scavo sono stati rinvenuti diversi frammenti di ceramiche liguri e vasellame da mensa di produzione pisana (medievale) e savonese (prima età moderna) oltre ad alcuni reperti metallici e a una moneta, il cui studio consentirà di conoscere meglio chi frequentava la strada medievale esterna alla chiesa.