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Futurismi a Jesi

Dopo “osvaldo Licini. Le tracce, il segno” (2015) e “La Scuola Romana. Da via Cavour agli anni ‘50” (2016), la Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi prosegue nel suo percorso espositivo lungo la storia dell’arte del Novecento con la mostra “Futurismi. Percorsi futuristi nell’arte del primo Novecento”, che si può visitare fino al 2 settembre 2017.

Realizzata con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e della Regione Marche, l’esposizione è stata curata da Stefano Papetti. L’obiettivo del curatore è stato duplice. Da un lato, portare l’attenzione sugli sviluppi che il Futurismo ha avuto nelle Marche a partire dal 1922, quando a Macerata, presso il Convitto Nazionale, il giovane pittore Ivo Pannaggi organizzò una mostra di opere di Balla, Boccioni, Carrà e Depero; dall’altro, evidenziare la profonda influenza che tale stagione dell’arte italiana ha eserci – tato su quella marchigiana. Nelle sale di Palazzo Bisaccioni sono state esposte le opere di alcuni dei principali esponenti del movimento futurista come Balla, Depero, Sironi e degli artisti marchigiani che hanno fatto parte del “gruppo futurista” o “gruppo maceratese” quali: Rolando Bravi, Cleto Capponi, Sante Monachesi, Ivo Pannaggi, Umberto Peschi, Bruno Tano e Wladimiro Tulli.

La mostra è aperta dal martedì al giovedì, dalle 15 alle 20; dal venerdì alla domenica anche dalle 10 alle 13.

“Fondazioni” marzo-aprile 2017