Delle risorse erogate annualmente dalle Fondazioni di origine bancaria circa un quarto proviene dal Piemonte. Una parte significativa si riversa in genere su quegli stessi territori, anche se molte sono le iniziative di portata sistemica a cui le Fondazioni piemontesi partecipano, in particolare le due più grandi: Compagnia di San Paolo e Fondazione Crt, rispettivamente la seconda e la quarta Fondazione italiana per dimensione del patrimonio. È, dunque, intuitivo comprendere come la presenza a Torino di simili campioni nazionali abbia uno straordinario impatto positivo sullo sviluppo sociale, culturale e civile della città. Inoltre, non pochi sono i palazzi e i monumenti per la cui salvaguardia, manutenzione e valorizzazione il sostegno delle due Fondazioni ha giocato, e tuttora svolge, un ruolo primario.
È di qualche settimana fa, per esempio, la notizia della trasformazione in un vero e proprio “Distretto della creatività e dell’innovazione” delle antiche OGR-Officine Grandi Riparazioni, uno dei più importanti esempi di architettura industriale dell’Ottocento a Torino, costruite tra il 1885 e il 1895 e adibite fino ai primi anni Novanta alla manutenzione dei veicoli ferroviari. Nel 2013 la società consortile Ogr-Crt (detenuta per oltre il 50% da Fondazione Crt) ha acquistato quest’insieme di grandiosi edifici a forma di H, di oltre 20mila metri quadrati di superficie e 16 metri di altezza, per riqualificarle sotto la guida della Soprintendenza e in stretta collaborazione con il Comune di Torino. Il 30 settembre prossimo, dopo un profondo restauro, le Ogr saranno riconsegnate alla comunità torinese, quale unico esempio di riconversione industriale in Europa finalizzato a far convivere al proprio interno due anime, quella della ricerca artistica, in tutte le sue declinazioni, e quella della ricerca in ambito tecnologico. Le Ogr saranno, infatti, un punto d’incontro per mostre, spettacoli, concerti, eventi di teatro e di danza, ma anche luogo per laboratori, start up e imprese innovative. Insomma, un’area che diventa progetto: finora il più grande (90 milioni di euro) in termini di investimento da parte di Fondazione Crt per la crescita e lo sviluppo del territorio.
Peraltro, un impegno particolarmente significativo per la Fondazione (14 milioni di euro) era già stato quello che dieci anni fa – nel dicembre 2006, dopo diciotto anni di restauri e riallestimenti – aveva portato alla riapertura di Palazzo Madama, restituendo a Torino uno degli edifici più rappresentativi della sua storia e dello stesso Risorgimento, essendo stato la sede del primo Senato del Regno d’Italia. Oggi Palazzo Madama ospita un grande museo, con oltre 60mila opere, tra pittura, scultura e arti decorative dal Medioevo al Barocco, ma anche grandi mostre, che nel solo 2016 hanno attratto più di 300mila visitatori. Fondazione Crt è stata non solo il principale motore del recupero dell’edificio, ma anche la sostenitrice di interventi di restauro delle collezioni e della loro catalogazione, di documentazione fotografica e video, di messa a punto di ricerche archeologiche, di rilievi e di indagini, che hanno portato a risultati di grande interesse sia per la ricostruzione della complessa storia dell’edificio sia per la programmazione dei successivi interventi: l’ultimo, di assoluto rilievo, nel 2014, che ha consentito il rifacimento della facciata barocca del Palazzo.
Non si può, infine, trascurare l’impegno di Fondazione Crt per alcuni importanti elementi del Circuito delle Residenze Sabaude in Piemonte: prima di ogni altra la Palazzina di Caccia di Stupinigi (foto in alto a sinistra), situata alla periferia sud-occidentale della città, da cui dista circa 10 chilometri. Realizzata su progetto di Filippo Juvarra fra il 1729 e il 1733, è fra i complessi settecenteschi più straordinari d’Europa. Ha piena dignità museale con i suoi arredi originali, i dipinti, i capolavori di ebanistica e il disegno del territorio; nel 1997 è stata proclamata patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Oggi è proprietà della Fondazione Ordine Mauriziano, un ente governativo dedicato alla sua conservazione e valorizzazione. È stata riaperta al pubblico dopo importanti lavori di restauro, che vanno dalle Scuderie al corpo centrale dell’edificio con il Salone juvarriano, alle Gallerie, ai giardini fino agli appartamenti reali; restauri ai quali Fondazione Crt ha contribuito con 19 milioni di euro. Nel giugno 2016 è stato riaperto l’Appartamento della Regina, il cui restauro, che ha comportato oltre 12mila ore di lavoro, ha riguardato tutti gli apparati decorativi fissi, in particolare i preziosi affreschi delle volte, le boiseries dipinte e dorate, le tappezzerie, le pavimentazioni in seminato alla veneziana, i camini, i serramenti e le opere in pietra. L’Appartamento, costituito da anticamera, camera da letto, gabinetto da toeletta, galleria di passaggio e salotto, ha ritrovato così l’originale aspetto ideato dagli artisti che vi lavorarono nel XVIII secolo. Entro il mese di giugno di quest’anno, dopo 13 anni di restauri, verrà riaperto ai visitatori anche l’Appartamento del Re, contribuendo a fare di Torino sempre più “a place to visit”, non solo dagli italiani, ma anche a livello internazionale. Fondazione Crt è anche protagonista del progetto “Città e Cattedrali”, il grande piano di recupero e valorizzazione del patrimonio culturale ecclesiastico di Piemonte e Valle d’Aosta, che ruota intorno a 18 Cattedrali e a oltre 400 luoghi di storia e arte sacra.