Realizzare a Milano una grande oasi naturalistica connettendo le aree degli scali ferroviari dismessi di San Cristoforo, Porta Genova e Porta Romana. E’ la proposta di “Rotaie Verdi” il progetto elaborato da WWF Italia con il supporto di Fondazione Cariplo in partnership con Comune di Milano, Cooperativa Eliante, e Rete Ferroviaria Italiana. Attraverso indagini svolte sul campo si è arrivati all’ elaborazione di un’ipotesi di paesaggio possibile per le aree attorno gli scali e di un modello innovativo di rigenerazione dello spazio urbano. L’idea è quella di sfruttare la fascia del rilevato ferroviario per realizzare un corridoio ecologico lungo i binari, ipotizzando su parte delle aree la nascita di oasi naturalistiche dotate di una natura più “selvaggia” che si integrino e interagiscano con le aree destinate a verde pubblico.
Il rilievo sul campo svolto da esperti naturalisti ha dato infatti risultati sorprendenti: le varietà di specie vegetali presenti all’interno degli scali e lungo la cintura ferroviaria sud sono ben 368, pari all’81% del totale noto in tutta la città. Altrettanto ricca è la varietà di invertebrati (64 specie e sottospecie), in particolare di insetti; anche la presenza di anfibi, rettili, uccelli e mammiferi è variegata e comprende specie protette come il rospo smeraldino, alcuni rapaci e uccelli migratori. La realizzazione di una connessione ecologica tra gli scali consentirebbe alle biodiversità di muoversi liberamente e riprodursi, garantendo la sopravvivenza delle specie.
Rotaie Verdi è un esempio assolutamente vivido di come la pianificazione e la progettazione urbana possono essere formidabili strumenti di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici; le aree urbane dismesse non devono necessariamente essere viste solo come occasione di localizzazione per nuove funzioni urbane, ma anche come luoghi per incrementare la resilienza urbana, attenuare il fenomeno dell’isola di calore, rivitalizzare le connessioni ecologiche, attraverso una deimpermeabilizzazione funzionale. Il WWF propone una nuova forma di verde cittadino, viva e ricca di biodiversità e contemporaneamente fruibile da parte dei cittadini: secondo gli estensori del progetto, la convivenza tra un verde non addomesticato e ricco di vita non è in contraddizione con la presenza di struttura di avanguardia che permettano la fruizione degli spazi per le persone. Il progetto ipotizza inoltre una connessione con via d’acqua e di terra della Darsena con il Parco Sud Milano, che nasce dalle potenzialità di oasi urbana che la darsena stessa ha dimostrato nei mesi passati. Vuole arrivare a definire una vision di scenario: una infrastruttura ecologica nella città, alla definizione di linee-guida per la gestione naturalistica delle fasce di rispetto” ha spiegato Paola Brambilla, delegata regionale del WWF. Il possibile assetto, non definito ma simulato e valutato come ipotesi di fattibilità, diventerebbe dunque un fattore incentivante per la rigenerazione delle aree ferroviarie e dei quartieri circostanti.
Fondazione Cariplo considera prioritaria la tutela della biodiversità. Se la varietà della vita è più ampia, ogni ecosistema reagisce meglio, è più “resiliente” rispetto alle pressioni negative. Salvaguardare la biodiversità di specie faunistiche e floristiche è dunque necessario e Fondazione Cariplo lo sta facendo da molti anni attraverso vari bandi (“tutelare la qualità delle acque”, “tutelare la biodiversità” e il più recente “realizzare le connessioni ecologiche”). Ed è proprio grazie al bando sulle connessioni ecologiche che è stato finanziato lo studio di fattibilità “Rotaie Verdi”, un esempio concreto di come sia possibile integrare tra loro gli aspetti naturalistici con quelli urbanistici. Il riutilizzo degli spazi “verdi” quali elementi su cui sviluppare le connessioni “antropico-naturalistiche” tra il Parco Agricolo e l’area meridionale della città di Milano è un’opportunità da cogliere anche per contrastare il consumo di suolo. Una scommessa da raccontare, con la speranza che possa tramutarsi in realtà.
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