Fino al 23 ottobre negli spazi espositivi della Fondazione del Monte, in via delle Donzelle 2 a Bologna, si può visitare la mostra “Il sentiero cinese. Fotografie dalla Cina di Paolo Longo”. L’evento è promosso dalla Fondazione del Monte in collaborazione con l’Istituto Confucio dell’Università di Bologna, in occasione del dodicesimo anniversario della fondazione del primo Istituto Confucio.
Tra i suoi scatti di oltre dieci anni di attività da giornalista e fotografo, Paolo Longo, corrispondente dall’estero per la Rai, ha scelto le immagini esposte in questa mostra per narrare la vita quotidiana del popolo cinese al tempo del boom economico e della grande trasformazione sociale, culturale, politica ed economica. L’esposizione raccoglie 45 immagini singole e una fotografia di quattro metri. Quest’ultima racconta, attraverso i dieci singoli scatti da cui è composta (accostati in una lunga striscia come uno scroll), un aspetto particolare della vita di Pechino: la vita negli huthong, gli antichi quartieri della città, che un tempo nascevano attorno ai pozzi. Qui le case tradizionali erano chiuse su se stesse ed ogni famiglia aveva un cortile attorno al quale si sviluppava l’abitazione. Facevano eccezione le famiglie più ricche, che potevano avere a disposizione anche più cortili. Con il boom economico le case e gli spazi sono mutati: all’interno delle abitazioni sono stati alzati divisori e più famiglie si sono ritrovate a condividere lo stesso cortile.
Il periodo storico rappresentato da Longo coincide con la sua attività di inviato in Cina, dal 2004 al 2014. Nelle altre immagini della mostra, il cronista-fotografo ci racconta, come tiene a precisare, «non la Nazione ma i Cinesi, la vita quotidiana in un Paese che è esploso con grandi mutamenti sociali, culturali, politici ed economici». Nell’arco di questi anni, infatti, quasi settecento milioni di persone sono state tolte dalla povertà e il paese, prima prevalentemente agricolo, è diventato un paese altamente industrializzato ed urbanizzato, con una fortissima migrazione dalle campagne alle città, tanto che oggi il numero degli abitanti nei centri urbani ha superato quello delle zone rurali.
Un paese che negli anni narrati, e ancor oggi, vive una grande ricchezza e grandi contraddizioni e queste fotografie ci descrivono il cambiamento della società attraverso gli occhi del popolo cinese. La Cina, che era una potenza asiatica, è diventata una potenza globale e chiede al mondo che le venga riconosciuto questo nuovo ruolo. Dopo duecento anni di storia che per i cinesi è stata di umiliazione, con la Repubblica Popolare Cinese sono arrivati il riscatto ed il recupero della propria dignità, che hanno condotto il paese al boom ed al potere economico.
Paolo Longo, durante la sua attività in Cina, ha scattato un numero considerevole di fotografie. Per la mostra ha scelto quelle che non fossero legate ad eventi di cronaca (come terremoti, manifestazioni di protesta, celebrazioni) e a tutto ciò che risultasse esotico: i cinesi infatti vogliono essere guardati come un popolo moderno, senza diventare occidentali ma cinesi moderni.
La mostra è già stata allestita a Napoli e a Macerata e toccherà altre città, ma in ogni sede Paolo Longo propone scatti ogni volta diversi, in un continuo adeguamento della narrazione agli spazi espositivi.
La mostra è aperta tutti i giorni, escluso il sabato, dalle 10 alle 19. L’ingresso è libero.