Un protocollo d’intesa per rafforzare l’efficacia degli interventi a favore del reinserimento lavorativo di over 50 disoccupati è quello firmato da Fondazione Cariparo e Regione Veneto lo scorso agosto. Un target, quello degli over50, particolarmente a rischio soprattutto quando a perdere il lavoro sono persone che fanno parte di famiglie monoreddito o che si trovano in situazioni di disagio sociale oltre che occupazionale. Il contributo messo a disposizione dalla Fondazione per sostanziare il protocollo è pari a 1 milione di euro e servirà a integrare le indennità a favore dei beneficiari degli interventi, per i quali la Regione ha messo a disposizione 5 milioni di euro, poi integrati con ulteriori stanziamenti sino a raggiungere i 22 milioni (attinti in buona parte da risorse del Fondo Sociale Europeo) a cui si sono aggiunti ulteriori 900mila euro stanziati dalla locale multiutility Etra. L’idea alla base del protocollo è quella di offrire a circa 1.000 over 50 senza lavoro la possibilità di partecipare ad attività di riqualificazione, funzionali all’inserimento lavorativo, e di tirocinio. Le attività di riqualificazione favoriranno l’acquisizione o il rafforzamento di competenze spendibili nel mercato del lavoro e coerenti con i fabbisogni professionali del contesto in cui le imprese venete sono chiamate a competere. I tirocini, della durata massima di quattro mesi, consentiranno ai partecipanti anche di svolgere un’interessante esperienza formativa “on the job” presso imprese del territorio. «Questo protocollo – dichiara Antonio Finotti, presidente della Fondazione Cariparo – si inserisce all’interno di un percorso più ampio con cui il nostro ente sostiene dal 2009 progetti di inserimento lavorativo e riqualificazione professionale attraverso il Fondo Straordinario di Solidarietà per il Lavoro, realizzato nel Veneto da soggetti pubblici e privati congiuntamente. Un’esperienza, quella del Fondo, dove il forte spirito di squadra tra i partner, l’impegno a mettere a fattor comune risorse economiche, competenze, professionalità e servizi, la convinzione che le persone aiutate debbano essere responsabilizzate, la capacità di intercettare e sostenere una gamma eterogenea di disoccupati rappresentano altrettanti elementi che hanno decretato il successo dell’iniziativa».