La terra friulana è ricca di monumenti d’arte di grande interesse non sempre adeguatamente conosciuti dal largo pubblico. Se infatti a tutti sono noti gli straordinari mosaici di Aquileia, i raffinati stucchi longobardi di Cividale o i bei cicli d’affreschi di Giovanni Antonio Pordenone a Vacile e a Valeriano o del Tiepolo a Udine, ben pochi conoscono l’esistenza del ricco patrimonio artistico che le tante chiese, anche le più umili, custodiscono. Possiamo citare: le eccezionali “ancone” lignee rinascimentali a Forni di Sopra, a Prodolone, a Remanzacco e a Mortegliano, o le tele dei grandi maestri del Sei e Settecento a Meduno o a Tolmezzo, gli affreschi di San Martino a Terzo di Aquileia, a Tarcento, a Paularo o a Sacile. Soprattutto sono pressoché sconosciute le vicende storiche che hanno portato alla nascita e all’abbellimento di tanti edifici sacri o profani. Ciò si spiega, in parte almeno, con il fatto che le pubblicazioni dedicate alle maggiori opere d’arte sono per lo più di grande formato, lussuose e a prezzi non sempre accessibili a tutti.
Per diffondere la conoscenza della storia e dell’arte del Friuli, la Fondazione Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone e la Deputazione di Storia Patria per il Friuli, istituita proprio con lo scopo di studiare e diffondere la cultura del territorio, hanno promosso, nel 2004, una collana di brevi, agili guide riccamente illustrate relative agli edifici di particolare significato delle province di Udine e di Pordenone, affidandone la stesura ad affermati studiosi, a giovani e validi laureati delle università della regione, ad appassionati ricercatori locali.
In poco più di dieci anni ben 73 guide sono state pubblicate, dedicate a chiese, biblioteche, palazzi, musei. Libricini di piccolo formato, di cinquanta-sessanta pagine l’uno con altrettante fotografie a colori ed esaustiva bibliografia finale. Nel complesso più di quattromila pagine pubblicate e tremilacinquecento immagini di architetture, altari, dipinti, statue, suppellettili sacre, codici miniati, stampe, per la maggior parte inedite o comunque pochissimo conosciute, attraverso le quali si può apprezzare l’imponente patrimonio artistico che il Friuli ancora conserva. Alcune guide sono state tradotte in friulano, inglese, tedesco, francese, sloveno, grazie al contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e a quello di parrocchie e istituzioni locali.