Il futuro della filantropia sembra andare verso un sempre maggiore coinvolgimento dei cittadini. È, infatti, potenzialmente grandissimo il contributo che può venire da piccole donazioni e lasciti testamentari che, se raccolti e coordinati, possono costituire un monte di risorse importante da destinare al benessere delle comunità. Su questo fronte, ancora tutto da sperimentare, si sta muovendo la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, che ha recentemente dato vita alla Fondazione per la Coesione Sociale. Si tratta di un ente strumentale che si propone come un interlocutore credibile sul territorio, in grado di agire come un “trustee”, ovvero un collettore di risorse private, capace di gestirle con l’obiettivo di realizzare un programma predefinito. Risorse e forme di collaborazione che si aggiungeranno a quelle garantite proprio dalla Fondazione Carilucca e a quelle intercettate attraverso bandi nazionali e internazionali. L’obiettivo della Fondazione per la Coesione Sociale è rispondere meglio alle trasformazioni sociali in atto, dall’emergere delle nuove povertà alla crisi del modello di welfare. Il nuovo ente intende farlo interagendo in maniera più efficace con i bisogni, valutando da vicino le priorità della comunità, creando nuove interconnessioni tra i soggetti interessati, potenziando la qualità e l’efficienza degli addetti ai vari settori del sociale. La nuova Fondazione opererà attraverso persone che si avvicinano al mondo del sociale in maniera disinteressata e convinta. Disponendo, così, delle risorse umane, intellettuali ed economiche necessarie e fissando di volta in volta obiettivi raggiungibili, essa si pone l’obiettivo di ridurre le “sofferenze” dovute alle più svariate situazioni di disagio. Per il 2016 ha a disposizione un budget di 1,6 milioni di euro.
Il principale focus di intervento della Fondazione per la Coesione Sociale è il cosiddetto “Dopo di noi”, ovvero la creazione di strumenti per garantire cure, serenità e futuro a soggetti affetti da disabilità, anche nel momento in cui i loro cari non sono più in grado di accudirli. Una problematica, questa, da tempo all’attenzione della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e sulla quale il Parlamento italiano ha recentemente legiferato. L’attualità del tema si desume dai dati: nel nostro Paese le persone colpite da disabilità grave, e per questo non autosufficienti, sono 2,6 milioni, ovvero il 4,8 % della popolazione. Inoltre, recentemeente il Censis ha previsto che entro il 2020 gli invalidi (tra gravi e meno gravi) arriveranno a 4,8 milioni. Di qui l’urgenza di dare certezze su una tematica che coinvolge un numero sempre crescente di famiglie e di comunità, con una risposta che in questo caso vuol essere di carattere sociale e non meramente sanitario, anteponendo la persona alla sua disabilità, nella prospettiva di garantire la serenità nel presente e la certezza per il futuro.