Skip to main content

Salvatore: a Teramo ci impegniamo a coniugare educazione e welfare

Particolarmente attenta ai temi della povertà educativa è la Fondazione Tercas , che ha fatto delle azioni volte a spezzare il circolo vizioso dello svantaggio una sua linea d’intervento strategica. Abbiamo approfondito il tema con la sua presidente, Enrica Salvatore, nella breve intervista che segue.

Innanzitutto Presidente, perché questa scelta?
Senza scomodare il coefficiente di Gini o la curva del Grande Gasby, è evidente a tutti il continuo amplificarsi del fenomeno della disuguaglianza economica, a cui spesso si accompagna quello della sua trasmissione intergenerazionale. Le condizioni di svantaggio vengono trasferite da una generazione all’altra come in un circolo vizioso, determinando anche una disuguaglianza nelle opportunità. È risaputo, infatti, che le famiglie con redditi più alti investono maggiormente nell’istruzione dei propri figli, garantendo loro maggiori possibilità di crescita personale e professionale attraverso quelle connessioni sociali che evidentemente derivano da un preciso status economico. Ecco, noi vogliamo fare qualcosa, sui nostri territori, per far sì che le condizioni di partenza dei giovani non siano determinanti per le opportunità di benessere sociale, dando l’occasione a quanti nascono in famiglie svantaggiate di apprendere e coltivare i propri talenti e aspirazioni, ciò attraverso investimenti per un’offerta educativa di qualità e l’ampliamento del “portafoglio ricreativo e culturale”.

Quali gli esempi emblematici dei vostri interventi in questo campo?
Senza alcuna presunzione di porre in essere interventi risolutivi, la Fondazione ha avviato diversi progetti finalizzati a creare condizioni di maggior giustizia sociale. Il nostro sostegno alla Scuola Civica Acquaviva di Atri, per la promozione, formazione e valorizzazione delle eccellenze, e gli altri progetti che, in diverse aree della provincia, favoriscono l’attività extracurriculare con ampliamento dell’orario scolastico si propongono senz’altro quest’obiettivo. Il fatto di appartenere a una famiglia a basso reddito incide, infatti, anche sulla possibilità di fruire di diversi stimoli ricreativi e culturali che, invece, attraverso il tempo pieno, possono essere garantiti dalla stessa scuola. Le ricadute sono sia in termini di conseguimento di competenze cognitive indispensabili per avere successo nel mondo del lavoro, sia utili per lo sviluppo di più articolate relazioni sociali. L’amplia mento dell’offerta formativa sostenuto dalla Fondazione con questi fini ha riguardato diverse aree tematiche: lettura, partecipazione ad attività culturali, quali rappresentazioni teatrali, concerti, visite a musei e mostre, lingue straniere, matematica e scienze, attività motoria, ambiente e territorio, salute e benessere, legalità ed educazione stradale. Emblematici sono il progetto denominato “Empowering Learning Through Technology: The online Radio” dell’Istituto Comprensivo Falcone e Borsellino di Villa Vomano di Teramo, finalizzato a un uso attivo e creativo delle nuove tecnologie per la didattica e alla promozione e potenziamento delle abilità comunicative attraverso forme di social networking, o il progetto “Dialogo col Passato: Recupero di un Antico Mosaico” del Liceo Saffo di Roseto degli Abruzzi, finalizzato al recupero di un mosaico romano sito nel territorio comunale di Roseto degli Abruzzi. Ci sono, però, anche il progetto dell’Istituto Comprensivo Giulianova 1, denominato “Cinematografo! laboratorio multimediale”, incentrato sulla realizzazione di un cortometraggio con l’intento di avviare gli studenti alla conoscenza e all’uso di linguaggi specifici, o il progetto dell’associazione Azionarti di Teramo denominato “Diversi da Chi 2014”, teso alla realizzazione di una “Summer School of Arts” con programmazione sia di attività artistiche sia di attività fisica all’aperto, con assegnazione di 25 borse di studio per le famiglie con comprovate difficoltà economiche. O ancora il progetto “Piazza Viva” dell’associazione Genitori per la Scuola di Montorio al Vomano, che si propone di coinvolgere bambini e famiglie in un’esperienza di reciproca conoscenza mediante un laboratorio teatrale, quale opportunità di relazione costruttiva, esplorazione linguistica e libero esercizio della creatività.

Le condizioni di disparità, però, spesso si determinano fin dalla primissima infanzia.
È vero. Gli stimoli vissuti nella primissima infanzia, in particolare nei nidi e nelle scuole materne, possono svolgere un ruolo rilevante per lo sviluppo cognitivo dei bambini e per la loro inclusione sociale. È per questo che la Fondazione ha avviato iniziative incentrate su servizi fondamentali per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e di sostegno alla famiglia come il progetto “Oltre lo sguardo… oltre le parole!” del – l’Istituto Com prensivo Roseto 1: con un servizio di pre e post scuola da un lato esso viene incontro alle esigenze lavorative delle famiglie, dall’altro si propone come occasione di “intrattenimento educativo-formativo” per i ragazzi. L’esistenza dei servizi ovviamente non può dirsi sufficiente: è fondamentale garantirne la qualità, da intendersi anche come qualità degli spazi fisici; in questa ottica la Fondazione ha sostenuto interventi di miglioramento funzionale di alcune importanti scuole materne del territorio, quali ad esempio la Piccola casa Santa Maria Aprutina o la scuola Gemma Marconi.