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Le caserme raccontano Gorizia

Ancor oggi teatro di straordinarie adunanze di Alpini, Gorizia, per la sua posizione in un’area di confine, ha visto passare nelle sue vie intere generazioni di soldati, sicché la sua storia la si può ripercorrere anche attraverso le numerose caserme presenti sul territorio.

Insieme all’Associazione Culturale “Isonzo” e con la collaborazione del Comune, la Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia ha promosso e realizzato una mostra dal titolo “Soldati. Quando la storia si racconta con le caserme”, aperta fino al 28 febbraio.

La rassegna evidenzia come, dagli inizi del Novecento fino al recente passato, la vita sociale, economica e urbanistica della città sia stata segnata da una consistente presenza militare, che è andata via via riducendosi con la caduta dei confini nazionali e con il rinnovamento concettuale dell’esercito, lasciando ancora oggi tracce tangibili.

Fotografie per lo più inedite compongono il percorso espositivo, che prende avvio da un censimento delle principali caserme di Gorizia e approfondisce la storia dei siti militari cittadini maggiormente significativi, sottolineando i cambiamenti nelle denominazioni e nelle funzioni avvenuti nei decenni.

Alla “libera uscita” dei soldati in città è dedicata un’apposita sezione, con fotografie riprese nei luoghi di ritrovo più frequentati; mentre la storia di Gorizia a inizio Novecento e tra le due guerre è tratteggiata attraverso le immagini delle visite dei regnanti austriaci e dei membri di casa Savoia, delle cerimonie civili e militari svoltesi in quegli anni, con particolare attenzione allo sviluppo del “turismo della memoria” sui campi di battaglia della Grande Guerra.

Le due sezioni successive si concentrano sugli anni tra la fine del 1943 e il 1949, mentre i grandi monumenti edificati negli anni Sessanta, le vicende del confine “provvisorio” con la Jugoslavia e le cerimonie militari di fine Novecento e inizi anni Duemila concludono la rassegna.