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Arte condivisa in Sardegna

È ospitata fino al 14 febbraio in entrambe le sedi della Fondazione Banco di Sardegna, a Cagliari e a Sassari, nonché al Museo MAN di Nuoro, una retrospettiva dedicata a Bernardino Palazzi, spesso avvicinato a Degas, Boldini, Sargent, Carena e Casorati. Inaugura il nuovo progetto della Fondazione denominato “AR/S – Arte Condivisa in Sardegna” che, partendo dal rilevante patrimonio d’arte della stessa Fondazione, intende favorire la messa in rete di collezioni pubbliche e private, offrendole alla popolazione sarda e agli ospiti dell’isola in mostre diffuse in più sedi nel territorio regionale. Il tutto accompagnato da incontri, laboratori, residenze d’artista e progetti di arte pubblica sul territorio.

Il focus di AR/S è concentrato sulla produzione artistica in Sardegna dalla fine dell’Ottocento a oggi. Un focus che, come conferma la mostra “L’occhio indiscreto. Bernardino Palazzi. Grafico, illustratore, fotografo”, curata da Maria Paola Dettori, non è rigidamente inteso.

Se, infatti, Palazzi è di origine sarda, essendo nato a Nuoro nel 1907, la sua attività si è sviluppata in gran parte tra Padova, Venezia, la Liguria e Milano. A trent’anni dalla scomparsa e a quasi altrettanti dall’ultima mostra a lui dedicata (Vicenza, 1987), Palazzi viene ora riscoperto nella sua terra d’origine con l’obiettivo di restituirlo alla storia dell’arte europea del Novecento.

Com’è negli obiettivi di AR/S, la mostra riunisce opere di proprietà di diversi soggetti: la Fondazione, il Banco di Sardegna e il Museo del Novecento di Milano in primis, insieme a diversi collezionisti privati, sardi e non, che hanno generosamente messo a disposizione le proprie opere.

 

 

da “Fondazioni” novembre-dicembre 2015