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Acri sottoscrive la Carta di Milano

A nome delle Fondazioni associate, per mano del presidente Guzzetti, il 9 settembre scorso l’Acri ha sottoscritto la Carta di Milano, promossa dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, e il Protocollo di Milano, lanciato nei mesi scorsi dalla Barilla Center for Food & Nutrition Foundation. Ha inoltre espresso piena adesione e sostegno al Milan Urban Food Policy Pact, portato avanti dal Comune di Milano. L’obiettivo chiaramente espresso nei tre documenti e sotteso all’intero progetto di Expo Milano 2015 è sconfiggere denutrizione e malnutrizione senza perdere di vista, al contempo la salvaguardia dell’ambiente. La sottoscrizione è avvenuta in occasione di un incontro svoltosi alla Cascina Triulza, presso Expo, sull’impegno delle Fondazioni riguardo al tema “Nutrire il Pianeta”. All’incontro, oltre a Giuseppe Guzzetti, hanno partecipato il presidente di Fondazione Triulza Sergio Silvotti, il vicepresidente della Fondazione Bcfn Luca Virginio, il sindaco di Milano Giuliano Pisapia. Il ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Maurizio Martina, trattenuto da un improvviso impegno istituzionale, ha invece inviato un suo messaggio ai partecipanti.

 

Gli impegni che ci assumiamo aderendo a Carta e Protocollo – ha detto Guzzettisono da sempre sottesi a molte scelte delle nostre Fondazioni, alla loro identità e alla loro cultura, e compaiono al centro di parecchi loro interventi. Innanzitutto ci sono quelli rivolti al mondo della scuola, dove portiamo avanti da anni tante iniziative di educazione ambientale e alimentare, con laboratori didattici extracurricolari per insegnare ai ragazzi a salvaguardare le risorse, a riciclare e a nutrirsi bene. Poi c’è l’impegno per contrastare la fame nelle nostre città, perché combattere la fame nel mondo è un percorso che inizia da casa nostra». Guzzetti ha ricordato molti progetti delle Fondazioni, fra tutti anche due realizzati insieme da più Fondazioni con il coordinamento dell’Acri: Ager e Fondazioni for Africa Burkina Faso. Ager sostiene la ricerca in settori che rappresentano l’eccellenza agroalimentare italiana. «Siamo convinti – ha affermato – che incentivando la produzione agricola sostenibile e puntando su innovazione, ricerca e qualità, quello agroalimentare possa diventare sempre più un settore che contribuisce in maniera determinante allo sviluppo del Paese». Il progetto Fondazioni for Africa Burkina Faso si propone di garantire la sicurezza alimentare e il diritto al cibo a 60mila persone in uno dei paesi più poveri al mondo e i focus su cui punta sono: la riorganizzazione delle filiere agricole e della distribuzione dei prodotti, la migliore dotazione tecnologica per i produttori, la microfinanza, il coinvolgimento delle donne e dei migranti burkinabè in Italia. «Ora che gli ineludibili processi di globalizzazione rischiano di provocare, se non adeguatamente governati, conseguenze negative a livello locale – ha concluso Guzzetti – più che mai il ruolo delle Fondazioni è di stimolare e accompagnare la crescita dei territori, favorendone uno “sviluppo sostenibile”: uno sviluppo, cioè, che sappia affermarsi in armonia con l’ambiente e con le persone, che non prescinda dagli interessi della collettività, che si prenda cura dei meno fortunati e che, anche per questa via, favorisca l’aumento delle competenze e la valorizzazione dei fattori distintivi dei territori stessi».

 

«Il vostro impegno per la Carta di Milano è una risposta all’appello che nei mesi scorsi abbiamo rivolto a cittadini, imprese, associazioni e istituzioni – ha affermato nel suo messaggio il ministro Martina. Sono oltre 700mila le firme raccolte finora e il 26 settembre presenteremo la Carta a New York durante l’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Un futuro sostenibile, in grado di garantire cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti, è possibile. La lotta alla fame deve essere un obiettivo condiviso da tutti, nessuno escluso. Per questo abbiamo scritto la Carta di Milano anche per i bambini, con percorsi educativi a loro dedicati. Una parte importante dell’eredità che Expo lascerà al mondo».

 

«Negli ultimi anni la collaborazione tra il Comune e i privati ha contribuito molto alla trasformazione di Milano in città più internazionale, innovativa e attrattiva – ha dichiarato il sindaco di Milano Giuliano Pisapia. Con la Fondazione Cariplo abbiamo instaurato una collaborazione fruttuosa anche sulle politiche alimentari urbane: un fronte strategico nella costruzione della nostra Smart City. Il sostegno che arriva oggi dall’Associazione delle Fondazioni di origine bancaria al “Milan Urban Food Policy Pact”, il patto tra Sindaci del mondo che sarà una delle eredità concrete di Expo 2015, mi conferma che siamo sulla strada giusta. Da Milano parte un percorso in cui istituzioni pubbliche, privati e non profit possono insieme contribuire a costruire un mondo più sostenibile e più giusto».

 

Luca Virginio, vicepresidente della Fondazione Bcfn, ha dichiarato: «Il Protocollo di Milano è nato nel 2013 da un’idea della nostra Fondazione; a oggi si è avvalso del contributo di oltre 500 esperti internazionali; più di 100 organizzazioni internazionali e 15mila persone lo hanno firmato e lo sostengono. Il Protocollo di Milano è uno dei documenti che ha ispirato la Carta di Milano, la proposta di accordo mondiale per garantire cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti voluta dal Governo italiano come eredità di Expo Milano 2015. Siamo molto lieti di ricevere l’adesione al Protocollo di Milano di un’organizzazione prestigiosa come l’Acri. È significativo che le Fondazioni di origine bancaria si impegnino concretamente per rendere il settore alimentare globale più sostenibile. Ci auguriamo che il loro sostegno possa incoraggiare anche altri nel settore privato a contribuire, nell’anno di Expo 2015, a combattere l’importante battaglia contro la fame, l’obesità, lo spreco alimentare e lo sfruttamento della terra».

 

«C’è qualcosa di solito, nel senso di “consolidato”, nell’appuntamento di oggi – ha sottolineato Sergio Silvotti, presidente di Fondazione Triulza –. È l’attenzione alla concretezza, alla verifica delle risposte che insieme diamo alle domande del sociale, dell’ambiente, dei ricercatori e, in particolare, di quelli più giovani. Il coraggio, a cui non vogliamo e non possiamo derogare, di sottoporre a verifica le sperimentazioni che promuoviamo in campo sociale, ambientale, artistico e culturale, scientifico. Ma allo stesso tempo c’è un che di inedito in questo appuntamento, nel ritrovarci, come Società Civile, da protagonisti in un grande evento internazionale dove accreditiamo la nostra proposta di un’alleanza per il benessere. Non saremmo qui senza la visione, la determinazione e il coraggio di istituzioni come le Fondazioni di origine bancaria e di persone come il compianto Segretario generale della Fondazione Cariplo Pier Mario Vello. “Mai più soli e sempre meno con i soliti”: questo ci ha insegnato questa esperienza. Un insegnamento che è di premessa nella ricerca di uno sviluppo sostenibile: alternativo alla cultura dello spreco, che non consideri lo scarto (sociale, ambientale, culturale, …) né un inevitabile prodotto né, tantomeno, un fattore necessario del sistema produttivo».

 

Spesso ci si lamenta che la classe dirigente e la società civile dei giorni nostri siano privi di visione e di ideali di lungo respiro. Sembra che dopo la caduta delle ideologie del secolo scorso l’umanità non sia più in grado di pensare in grande. La “Carta di Milano” e il “Protocollo di Milano per l’Alimentazione e la Nutrizione”, insieme al “Milan Urban Food Policy Pact”, tracciano, invece, un percorso ordinato per raggiungere un obiettivo importantissimo, quasi un’utopia: sconfiggere la fame nel mondo! Ma di un’utopia non si tratta. Il diritto al cibo è, al contrario un diritto umano fondamentale, così come quello delle generazioni future di ricevere un mondo integro, oltre che più giusto, rispetto a quello che questo secolo ha ereditato dalle generazioni precedenti. Negli ultimi cinquant’anni l’ecosistema è stato modificato in maniera più profonda di quanto non sia mai stato fatto dal giorno della comparsa dell’uomo sulla Terra, per cui agire ora è diventato urgente. Gli ambiziosi obiettivi della Carta e del Protocollo – ovvero sconfiggere denutrizione e malnutrizione (nel mondo 805 milioni di persone soffrono la fame cronica mentre 2,1 miliardi sono in sovrappeso), ridurre gli sprechi alimentari (1,3 miliardi di tonnellate di cibo commestibile buttate ogni anno, l’intento è ridurlo del 50% entro il 2020), ripensare in maniera sostenibile i processi produttivi – sono oggi raggiungibili. I due documenti impegnano le istituzioni, le imprese e la società civile ad adottare scelte e comportamenti responsabili che favoriscano la diffusione di un’alimentazione sana e accessibile e di un’agricoltura rispettosa dell’ambiente.

 

Ai temi di cui stiamo parlando Sua Santità Papa Francesco ha dedicato la sua recente enciclica “Laudato si’”, esortando l’umanità a intraprendere urgentemente e “tutti insieme” un nuovo cammino. «La sfida urgente di proteggere la nostra casa comune – scrive – comprende la preoccupazione di unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale, poiché sappiamo che le cose possono cambiare […]. I giovani esigono da noi un cambiamento. Essi si domandano com’è possibile che si pretenda di costruire un futuro migliore senza pensare alla crisi ambientale e alle sofferenze degli esclusi».

Il Protocollo di Milano sull’Alimentazione e la Nutrizione
È l’ampio documento curato e promosso dalla Barilla Center for Food & Nutrition Foundation su cui, in vista di Expo 2015, si è sviluppata una campagna di attenzione intensa e penetrante sui temi della relazione diretta fra i comportamenti umani riguardo al cibo, e dunque impattanti sulle risorse del pianeta, e la sostenibilità ambientale. Aderendo a questo Protocollo, che vuol farci avanzare verso una civilizzazione orientata ad assicurare un futuro sostenibile per il pianeta e al contempo la libertà dalla fame per gli esseri umani, grazie allo stabile accesso a un cibo sano, sicuro e sufficiente, l’Acri si impegna a favorire la diffusione dei suoi contenuti presso le proprie Associate, alcune delle quali lo hanno già sottoscritto direttamente.

La Carta di Milano
Si tratta di un appello politico per riaffermare il diritto al cibo di tutti gli uomini, che impegna idealmente i suoi sottoscrittori a farsi parte attiva per combattere la denutrizione e la malnutrizione, promuovere un equo accesso alle risorse naturali, garantire una gestione sostenibile dei processi produttivi. La Carta verrà consegnata ufficialmente al segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon in occasione della sua visita ad Expo il 16 ottobre. L’auspicio è che porti davvero a cambiamenti sostanziali riguardo alla lotta alla fame nel mondo.

Il Milan Urban Food Policy Pact
Sebbene rivolto ai sindaci a livello internazionale, contiene elementi relativi alle politiche alimentari che possono essere condivisi nei principi anche da altre istituzioni. Il tasso di urbanizzazione mondiale è, infatti, destinato a crescere progressivamente nei prossimi decenni e già oggi metà della popolazione mondiale vive in un’area urbana. Tra meno di quarant’anni questa percentuale salirà a oltre il 70%, ponendo sfide enormi ai governi del territorio che si stanno attivando per costruire sistemi locali del cibo più equi e sostenibili. L’iniziativa del Milan Urban Food Policy Pact, alla cui stesura ha contribuito la Fondazione Cariplo, vuole affrontare questi problemi con un’azione di ampio respiro internazionale, in cui la collaborazione pubblico- privato risulta centrale. A Milano e dintorni si possono già registrare esperienze molto concrete, in cui Fondazione Cariplo è partner fondamentale, non solo per l’apporto economico del suo contributo, quanto per la capacità di coinvolgimento della società civile.