È stato particolarmente felice l’esordio del festival italiano sull’umorismo “Il senso del ridicolo”, diretto da Stefano Bartezzaghi e promosso dalla Fondazione Livorno, in collaborazione con l’Amministrazione comunale e la Regione Toscana. Intorno a 5mila il numero di coloro che hanno partecipato alla tre giorni svoltasi dal 25 al 27 settembre fra lectio magistralis, letture e incontri dedicati all’umorismo, la comicità e la satira. Sul palcoscenico molti i nomi importanti: il filologo Maurizio Bettini e lo scrittore Francesco Piccolo; gli attori Gioele Dix, Sara Chiappori e Alessandro Bergonzoni; il grande disegnatore satirico e regista Sergio Staino, insieme all’arcinoto Francesco Tullio Altan; Giulia Addazi, intervenuta sul tema web e linguaggio scritto. Del ridicolo della politica ha parlato Enrico Mentana. La giornalista Annalena Benini ha spiegato, invece, di come il senso del ridicolo consenta di cogliere l’aspetto comico di ogni vicenda umana. Così Francesco M. Cataluccio ha raccontato l’umorismo ebraico: una risata amara per dare senso all’insensato. Infine Mariarosa Mancuso ha fatto ridere del cinema, mentre Maria Cassi ha presentato la Conferenza buffa sul galateo e l’umanità. La proiezione del film “Italiano medio” di Maccio Capatonda, con relativo dibattito insieme all’autore e a Gianni Canova, ha concluso il festival tracciando una maschera rappresentativa dell’italiano medio nell’era di internet e dei new media.