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Gioielli nascosti dell’Alessandrino

Per chi visita l’Alessandrino quest’estate ci sono due eventi espositivi di sicuro interesse.

Il primo, curato da Vittorio Sgarbi, si tiene negli spazi di Villa Scalcabarozzi a Valenza (Al) e s’intitola “Valenza e l’arte del gioiello. Damiani e la tradizione orafa. Gioielli d’artista”. Si tratta di una ricca esposizione di oreficeria, da quella della locale Maison Damiani a una raccolta di gioielli realizzati da artisti moderni e contemporanei. La mostra, organizzata dal Comune di Valenza in stretta collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, rimarrà aperta fino al 2 agosto. Il percorso espositivo si articola su tre piani. Il seminterrato è dedicato alla storia dell’oreficeria valenzana. È stato ricostruito un laboratorio artigianale di inizio novecento e sono esposte tutte le attrezzature e le apparecchiature che ne facevano parte. Esposti anche gessi, disegni, modelli, registri di fabbrica e altro prezioso materiale d’archivio. In questo piano trovano spazio manufatti di alta gioielleria realizzati da alcune storiche ditte valenzane. A corredo ci sono le immagini di Carlo Lenti, un orafo-fotografo che ha documentato – con uno splendido bianco e nero, a tratti impreziosito da lamine d’oro – le varie fasi di lavorazione del gioiello. Il piano nobile della Villa è dedicato al racconto della storia della Maison Damiani, con una selezione di prestigiosi oggetti e rare immagini raccolti in occasione dell’esposizione “Damiani 90 years of excellence and passion”. Sono in mostra i masterpiece dedicati alle creazioni che hanno caratterizzato i novant’anni di Damiani, alcune opere orafe pluripremiate, oltre ai pezzi unici che hanno vinto il Diamonds International Awards, considerato l’Oscar della gioielleria. Damiani è l’unico gioielliere al mondo ad averne vinti diciotto. Il piano superiore, infine, è dedicato ai gioielli creati da artisti moderni e contemporanei. Ne sono esposti, alcuni per la prima volta, oltre cinquanta. Molti sono i maestri che, nel tempo, hanno utilizzato il gioiello come strumento creativo del proprio linguaggio: da Lucio Fontana ad Arnaldo Pomodoro, da Salvador Dalì a Giorgio de Chirico.

Spostandosi nel centro storico di Alessandria, presso Palatium Vetus, fino al 26 luglio, è possibile visitare la mostra “Opere dalla collezione d’arte della Fondazione”. Da Pellizza da Volpedo a Bistolfi, da Morando a Carrà, da Migliara a Morbelli: oltre 60 opere, tra dipinti, sculture e disegni di proprietà delle Fondazione vengono finalmente esposte al pubblico. Con questa mostra Alessandria si riscopre epicentro di fenomeni artistici e culturali che spaziano dagli ultimi decenni del Settecento alla fine del Novecento e propone le opere di grandi pittori e scultori legati al territorio o perchè nati qui o perchè vi hanno gravitato culturalmente e che, comunque, hanno avuto un ruolo di primissimo piano nel dare vita ai movimenti più importanti e innovatori del panorama artistico italiano. La Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria ha scelto di privilegiare proprio questi autori nel definire le linee della propria collezione. L’acquisizione di opere di artisti legati al territorio è stato un impegno che ha consentito di riportare a casa veri capolavori, che per la prima volta vengono esposti in maniera corale, con un allestimento che permette al visitatore di scorgere inediti rispecchiamenti, di stabilire confronti e suggerire rimandi. Aggirarsi tra i quadri di questa esposizione consente un progressivo avvicinamento a quel non ben definito genius loci di cui è tempo di acquisire piena consapevolezza.

da “Fondazioni” luglio-agosto 2015