A testimonianza di un’attenzione concreta verso la valorizzazione e la tutela del patrimonio artistico del Friuli e di una visione che attribuisce alla cultura una valenza strategica, la Fondazione Crup ha intrapreso un significativo percorso di sostegno al settore Arte e Cultura, mettendo a disposizione un plafond di 270mila euro attraverso il bando a tema “Restauro Beni Mobili”.
Una chiamata rivolta alle realtà preposte alla conservazione delle numerose opere d’arte collocate nel nostro territorio e finalizzata, in questa prima edizione, ad ottenere un quadro complessivo delle reali necessità di custodia, preservazione e manutenzione del patrimonio culturale. Significativa è stata la risposta, che offre una fotografia della condizione dei beni artistici a rischio di degrado, in parte per le condizioni ambientali del contesto in cui si trovano, in parte per la mancanza di adeguate forme di prevenzione.
Accanto alle più tradizionali opere d’arte, i ‘Beni mobili’, a cui si riferisce il bando, includono i beni culturali in senso ampio, tra cui statue, sculture, pale, beni librari, etc. tutelati ai sensi del D.Lgs. 42/2004, nonché i documenti storici, i registri e gli apparati decorativi di qualche pregio (affreschi, decorazioni di pavimentazioni, dipinti, etc.) conservati nelle chiese, nelle parrocchie e, in generale, in edifici sottoposti a vincoli di tutela dello stesso decreto di legge.
Hanno partecipato al bando 62 soggetti – tra istituzioni, enti pubblici, enti religiosi, associazioni – per altrettante domande, di cui 52 sono state valutate ammissibili (10 erano sprovviste dei requisiti richiesti). A fronte di una domanda complessiva che ha superato di gran lunga i 250mila euro assegnati dalla Fondazione, sono state accolte 32 domande. Le altre 20 realtà potranno tuttavia ripresentare la domanda nella seconda edizione del bando.
La Fondazione sosterrà pertanto in forma integrativa – fino a coprire il 50% dei costi preventivati entro il limite massimo individuale di 15mila euro – la realizzazione di 32 interventi di conservazione, restauro e valorizzazione di beni storico-artistici distribuiti sul territorio delle province di Udine e Pordenone.
A garanzia della qualità e dell’idoneità delle domande, la Fondazione Crup in collaborazione con la Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici del Friuli Venezia Giulia ha istituito una commissione, che si è dedicata non solo alla stesura del bando, individuando i criteri e le modalità di verifica dell’ammissibilità dei progetti, ma anche all’accurata valutazione e disamina delle domande pervenute. Tra i criteri di selezione a cui sono state sottoposte le richieste di contributo, rientrano la rilevanza del bene per il territorio, l’urgenza dell’intervento in relazione al suo stato di degrado e la capacità di aumentare il numero dei suoi fruitori e di inserirsi in un circuito culturale.
Il presidente della Fondazione Crup, Lionello D’Agostini, ha raccolto la forte esigenza proveniente dal territorio “di intervenire in forma continuativa e sistematica a salvaguardia del nostro patrimonio artistico, custode di opere di grande pregio che, a causa della mancanza di fondi pubblici, versano in uno stato di urgente necessità”. Rimarcando come le richieste pervenute abbiano superato di oltre il doppio la somma messa a disposizione, D’Agostini aggiunge: “Ci auguriamo di poter proseguire il cammino intrapreso rilanciando la formula del bando, nuova in questo settore, poiché il patrimonio che abbiamo il dovere di tutelare è ampio e pregiato.”
Fresco di nomina a direttore del nuovo polo museale FVG, Luca Caburlotto ha sottolineato come “Lo strumento del bando ha espresso non solo le sue qualità di procedura aperta e trasparente ma, oltre a dare una visione a largo raggio sulle necessità di intervento così come sono percepite dai cittadini e dagli enti e ottenere un monitoraggio integrativo sulla conoscenza dello stato dei beni sul territorio, ha stimolato una partecipazione attiva e responsabile dei richiedenti. Tra i criteri di valutazione previsti dal bando è stato infatti compreso l’impegno alla valorizzazione del bene restaurato, e prima ancora è stato chiesto un responsabile giudizio sulla necessità ed urgenza dell’intervento, che la commissione ha poi vagliato, trovandosi in pieno accordo su tutte le istanze pervenute”.