Il 2 aprile 2015, in occasione della Giornata mondiale per la consapevolezza dell’autismo, è stato inaugurato a Borgo San Lorenzo (Fi) “Il Borgo di Elisa”, un centro per giovaniaffetti da autismo. È nato grazie alla collaborazione tra pubblico e privato: Regione Toscana ed Ente Cassa di Risparmio di Firenze, che lo sostengono economicamente, Asl di Firenze, che è titolare del progetto tecnico, e Aiaba – Associazione italiana per l’assistenza ai bambini autistici, che ne cura la gestione. Si tratta di un appartamento immerso nel verde, composto da tre camere da letto con servizio, soggiorno, cucina e un grande giardino. Un’architettura nuova e confortevole e un arredamento intelligente pensato per garantire il migliore utilizzo dei locali e all’avanguardia per quanto riguarda gli accorgimenti tecnologici (anche di domotica) per favorire al massimo la vita quotidiana. Il progetto, di natura sperimentale e di durata triennale, è strutturato su due percorsi paralleli. Il primo prevede che un gruppo stabile di cinque ragazzi, assieme agli educatori, risieda nell’appartamento dal venerdì pomeriggio al lunedì ogni quindici giorni e che, progressivamente, si abitui a permanenze residenziali sempre più lunghe. Il secondo percorso prevede la costituzione di tre gruppi omogenei (anch’essi di cinque persone ciascuno) che si alterneranno nell’appartamento nei weekend lasciati liberi dal gruppo stabile. L’iniziativa parte in via sperimentale per due anni. I costi – complessivamente circa 150mila euro – sono coperti per il 50% ciascuna dalla Regione Toscana (tramite la Asl di Firenze) e dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze. L’associazione Aiaba si è impegnata a rendere il Borgo di Elisa funzionante per dieci mesi l’anno.
«L’avvio di questo progetto – ha commentato il vicepresidente dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze Pierluigi Rossi Ferrini – conferma l’ efficacia della sinergia tra pubblico e privato per far fronte a un’esigenza reale del territorio. Una formula che viene rafforzata dalla collaborazione con le associazioni assistenziali che assicurano l’efficacia dell’intervento verso persone in difficoltà, che vanno assistite con tanto amore ma anche con tanta competenza».
Sempre in occasione della Giornata mondiale dell’autismo, l’En te Cassa di Risparmio di Firenze ha ospitato per il terzo anno consecutivo un convegno scientifico sul tema “Autismo e adolescenza”, promosso dall’associazione Ulisse Onlus in collaborazione con il dipartimento di Salute Mentale Asl 10 Firenze. Tutti gli adolescenti, al termine del percorso scolastico, si domandano “Cosa farò dopo la scuola?”. Questo stesso interrogativo se lo pongono con angoscia anche i genitori di ragazzi autistici per i loro figli. La giornata di studio è stata l’occasione per mettere in comune alcune buone pratiche e ribadire diversi punti fermi sul tema. Innanzitutto che nella maggioranza dei casi le persone con autismo, se adeguatamente preparate, possono lavorare: un lavoro concreto, produttivo è importante per il loro equilibrio psico-fisico e rappresenta la strada giusta per evitare percorsi assistenziali fine a se stessi e consentire una vera inclusione sociale oltre che una vita dignitosa. Per raggiungere questo obiettivo, perché il diritto al lavoro previsto dalla legge non resti un “diritto di carta”, occorre investire sulla formazione, basare su linee guida scientificamente validate e condivise tutti i percorsi terapeutici e quelli propedeutici al lavoro, consolidare l’alleanza tra famiglia e scuola, promuovere collaborazioni con il mondo del lavoro.