Da una parte ci sono opere destinate a scomparire: tele dimenticate, pale d’altare ai margini della storiografia ufficiale, quadri per lo più ignorati dagli stessi specialisti. Dall’altra ci sono laboratori di restauro, magari gestiti da giovani, bravi ma senza lavoro: colpiti dalla crisi, dall’assenza di commesse, perché è più facile e rende di più stanziare un finanziamento pubblico per un’opera famosa, piuttosto che investire per una tela che si trova nei sotterranei di una Pinacoteca. Se però un’opera dimenticata incontra un giovane restauratore, il successo è garantito. Sono questi gli ingredienti della mostra “Restauri inattesi. Ai margini del patrimonio”, che viene inaugurata sabato 18 aprile alle 18 negli spazi espositivi della Fondazione del Monte, in via delle Donzelle 2 a Bologna.
In mostra 19 opere selezionate tra le 27 restaurate grazie all’impegno di 13 laboratori, coinvolti dal progetto Sostegno ai saperi e alle tecniche artistiche attivato dalla Fondazione a partire dal 2011 con un investimento complessivo di 180mila euro. Un progetto che ha ridato linfa alle attività artigianali del settore del restauro delle opere d’arte e ha consentito anche di riportare in vita tele preziose dimenticate, trascurate, a rischio di un silenzioso e inarrestabile degrado. Al progetto hanno collaborato la Soprintendenza e la Curia di Bologna. La mostra e il catalogo sono a cura di Angelo Mazza, responsabile scientifico del progetto Sostegno ai saperi e alle tecniche artistiche.
La mostra resterà aperta fino a domenica 7 giugno. Si può visitare tutti i giorni dalle 10 alle 19. Ingresso libero.