Lo Sviluppo Locale è il settore che raccoglie il ventaglio più eterogeneo di interventi delle Fondazioni, caratterizzati però dalla immediata finalità di promuovere lo sviluppo economico dei territori. A ben vedere tutte le iniziative e i progetti promossi dalle Fondazioni sono, per propria natura o per essere inseriti in un disegno pensato a tal fine, orientati a sostenere un processo di sviluppo territoriale inteso in senso ampio: talora di carattere squisitamente economico, più spesso anche culturale, sociale o ambientale. Ne deriva un’ampia discrezionalità per le Fondazioni nel tracciare il profilo di questo specifico settore, declinandone i contenuti e il perimetro secondo una propria visione del contesto territoriale e delle leve da attivare per promuovere, in un orizzonte di medio-lungo periodo, un progetto di crescita complessiva equilibrata e sostenibile del territorio. Da tempo si sono delineate alcune direttrici di intervento tipiche: 1) attività di “marketing territoriale” volte ad accrescere l’attrattività dei “luoghi” nei confronti del mercato esterno, valorizzando le eccellenze culturali e produttive dei territori e stimolandone la messa in rete (diffusione di brand locali, organizzazione di eventi, produzione di guide, promozione di interconnessioni di filiera produttiva e di consorzi per la produzione di servizi di accoglienza e ricettività turistica, ecc.); 2) attività per il potenziamento e l’innovazione del tessuto produttivo locale, quali ad esempio “fondi per lo sviluppo”, iniziative per facilitare l’accesso al credito delle imprese, promozione di nuove imprenditorialità locali, progetti di fattibilità, promozione dei distretti industriali, diffusione di tecnologie nelle aziende, ecc.; 3) sostegno a grandi progetti per la realizzazione o il miglioramento di infrastrutture territoriali (mobilità viaria, ferroviaria e aeroportuale, strutture turistiche, reti di cablaggio, ecc.), ivi inclusi interventi straordinari in zone colpite da sismi e alluvioni; 4) strategie di investimento del patrimonio orientate a offrire un ulteriore apporto allo sviluppo economico delle aree di riferimento, nel rispetto dei principi di salvaguardia dell’integrità del patrimonio e di adeguata redditività (investimenti nelle “multiutilities” locali, negli enti, nel settore delle infrastrutture, in attività di “venture capital” e “venture philanthropy”, ecc.); 5) sostegno alle “vulnerabilità sociali” del territorio, cioè interventi volti a contrastare i fenomeni che sono all’origine delle condizioni di insicurezza degli individui e di un aumento della vulnerabilità e della frammentazione di alcune parti della popolazione, soprattutto le nuove generazioni, gli adulti in difficoltà, le categorie a rischio (immigrati, ex-detenuti, ecc), anche tramite iniziative di inclusione sociale. A questo punto è ben evidente che molti degli interventi erogativi esaminati negli altri settori si collegano o sono parte integrante di queste direttrici, riconoscibili nel complesso come un filo conduttore che unisce trasversalmente le tante e diversificate iniziative della Fondazione verso il proprio territorio. Parlando in termini quantitativi, nel 2013 lo Sviluppo locale si attesta al settimo posto fra i principali settori d’intervento delle Fondazioni, con 49,7 milioni di euro erogati, per un totale di 1.464 interventi, pari rispettivamente al 5,6% e al 6,6% del totale. Analizzando i sottosettori, la Promozione dello sviluppo economico della comunità locale si colloca come sempre saldamente in testa alla graduatoria con 29,5 milioni di euro (59,4% degli importi erogati al settore) e 1.189 iniziative (81,2% ). Tra i progetti più tipici si distinguono quelli finalizzati al rafforzamento del sistema produttivo locale (sostegno a centri polifunzionali, start-up di nuove imprese, innovazione tecnologica, relazioni tra lavoro e territorio), le borse lavoro per giovani, gli interventi di riqualificazione urbana e le iniziative volte alla promozione dei prodotti tipici e della cultura locale. La Realizzazione di lavori pubblici o di pubblica utilità si attesta al di sotto del 15% di incidenza complessiva sul settore (era il 37% nel 2012). Tra gli interventi più tipici del comparto, ci sono quelli volti al miglioramento di infrastrutture territoriali (ad esempio reti viarie e sistemi di telecomunicazioni), alla rifunzionalizzazione e valorizzazione di aree urbane, alla riqualificazione ambientale (riequilibrio dell’ecosistema, sistemazione idrogeologica del territorio, ecc.). Al comparto Progetti di Housing Sociale, inserito da quest’anno nella griglia dei sottosettori, comprendendo gli interventi volti a individuare soluzioni abitative a prezzi calmierati e integrate con servizi sociali di comunità, vengono destinati 6,1 milioni di euro per 36 interventi. Occorre puntualizzare che questo esprime solo in parte l’impegno profuso dalle Fondazioni nel campo dell’housing sociale, non essendo qui prese in considerazione le ingenti risorse che parallelamente esse destinano al comparto sotto forma di investimento del patrimonio in fondi specializzati. C’è, infine, il comparto Edilizia popolare locale, con 6,1 milioni di euro e 78 interventi. Chiudono la graduatoria, con circa 1 milione di euro di erogazioni, gli Interventi di Microcredito, comprendenti il sostegno a nuove iniziative imprenditoriali di giovani e forme di aiuto sia a coloro che svolgono o intendono avviare attività economiche in proprio e hanno difficoltà di accesso al credito bancario sia a persone in temporanea difficoltà economica. Tornando a esaminare il settore nel suo complesso, e con riferimento ai soggetti beneficiari dei contributi, si registra la solida prevalenza dei soggetti beneficiari privati, a cui è destinato il 65% degli importi erogati in linea con il dato relativo al totale delle erogazioni (69%).
da “Fondazioni” settembre-ottobre 2014
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