Dopo Sicilia, Campania, Calabria e Puglia, la Lombardia è la quinta regione d’Italia per numero di beni confiscati alla mafia. A fine 2012, erano ben 933 gli immobili e le aziende sottratti al potere criminale nella regione: “location” molto particolari, in cui ci si incontrava per “fare affari” e si riciclava il denaro sporco, soprattutto con l’edilizia e lo smaltimento dei rifiuti. La confisca e il riutilizzo di questi immobili, che riveste un’importanza decisiva per riaffermare la legalità sul territorio, ha visto impegnata negli ultimi anni anche la Fondazione Cariplo. Nei diversi progetti sostenuti, la riqualificazione di ogni immobile è andata di pari passo con la promozione di servizi e attività di vario genere a favore di giovani, anziani e persone emarginate in genere. Sette sono le iniziative realizzate più di recente grazie al contributo della Fondazione. A Milano: un ex night club della mafia è stato dato in gestione all’associazione Arché, la quale l’ha trasformato nella sede di un progetto dedicato agli adolescenti; la “Casa del Sole”, una struttura in cui creare percorsi di autonomia per ragazzi con lieve disabilità, attivata dalla Fondazione Don Gnocchi; infine una struttura di accoglienza per padri separati, creata dalla cooperativa sociale “La Strada” nel quartiere Cantalupa-Famagosta. A Lecco: un centro di aggregazione per la terza età realizzato nei locali di un’ex pizzeria e un appartamento con cinque posti letto che offre ospitalità ad adulti in temporanea difficoltà, intitolato ad Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica ucciso il 5 settembre 2010. A Novara è stato attivato l’“Osservatorio provinciale sulle mafie”, promosso dal coordinamento novarese di Libera in collaborazione con il Csv di Novara e il sostegno della Fondazione Cariplo. A Bergamo sta per partire “Un’isola di legalità”: percorso triennale per sensibilizzare gli amministratori locali e gli studenti rispetto alle grandi tematiche della legalità e della cittadinanza.