La violenza verbale e fisica nei campi di calcio, il doping tra i ciclisti e gli atleti: troppo spesso le cronache giornalistiche dei nostri tempi si trovano a dover associare lo sport a comportamenti negativi e diseducativi. Perchè invece la pratica sportiva possa essere sempre un’occasione di crescita e di socializzazione c’è bisogno che le società sportive e la scuola promuovano una riscoperta della natura genuina dello sport, affinché sia una palestra non solo fisica, ma anche di convivenza e di scoperta di valori fondanti come il sacrificio, la collaborazione e l’amicizia. A Ravenna questa riscoperta si sta realizzando grazie anche alla locale Fondazione Cassa di Risparmio, che negli ultimi quattro anni ha erogato oltre un milione e mezzo di euro a 120 tra società sportive e associazioni della sua provincia che promuovono l’attività sportiva giovanile. Queste risorse permettono a più di 5mila bambini e adolescenti di avere l’opportunità di praticare lo sport a costi accessibili. Fra le tante società sportive che hanno beneficiato dei contributi meritano certamente di essere ricordate alcune associazioni che promuovono lo sport per disabili. Inoltre, il 10 aprile si è tenuta a Ravenna una “Festa dello Sport”, organizzata dal Coni, durante la quale sono state consegnate diverse onorificenze ai migliori atleti della provincia e in quest’occasione la Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna ha premiato il miglior “atleta-studente”, che si è particolarmente distinto tanto sui campi sportivi quanto sui banchi di scuola. Il riconoscimento è andato a Brenno Savini, diciottenne campione di lotta greco-romana, che nel 2010 al liceo scientifico ha avuto una media dell’8,2. A meno di 30 km dalla città della tomba di Dante c’è un’altra Fondazione, la Cariforlì, che si distingue anch’essa per una particolare attenzione all’educazione sportiva. È giunto infatti alla terza edizione il progetto “Classi in movimento”, che ha l’obiettivo di educare a un sano sviluppo psico-fisico, favorendo il corretto approccio alla competizione e promuovendo, al contempo, l’inserimento e l’aggregazione tra bambini di etnie diverse. L’iniziativa coinvolge più di 7mila allievi di 375 classi delle scuole elementari della provincia.