Skip to main content

La Liguria getta una rete fra terra e mare

Pensando alla Liguria la prima immagine che viene in mente è lo straordinario intreccio di terra e mare che caratterizza il territorio e i frutti preziosi che entrambi danno, grazie al lavoro dell’uomo. Per promuovere e valorizzare lo straordinario patrimonio agro-alimentare e ittico della regione, nel 2010 la Fondazione Carige ha lanciato il programma pluriennale denominato “MareTerra di Liguria”. L’iniziativa è realizzata in partnership con Slow Food Liguria e con la collaborazione di Regione, Province e Camere di Commercio, diversi Comuni e Unioncamere Liguria. Si articola in una serie di azioni volte a: favorire la crescita economica della regione e la valorizzazione del prodotto tipico e di qualità; incentivare la formazione e l’educazione alimentare nelle scuole e nelle università; rafforzare e diffondere la conoscenza del territorio e delle sue risorse. Il primo passo del programma è stato l’attivazione di tre nuovi “presìdi alimentari” finalizzati al recupero di prodotti a rischio di estinzione: l’albicocca di Valleggia, ricercata varietà della fascia che va dal Finalese al Varazzino; la mucca Cabannina, razza originaria dell’Appennino ligure presente ormai quasi esclusivamente nella provincia di Genova, nella frazione di Cabanne e nei comuni di Borzonasca e Rezzoaglio; il gallo nero della Val di Vara (Sp), specie che si contraddistingue per l’imponenza e per la prelibatezza delle carni. L’istituzione di questi presìdi mira a preservare i rispettivi prodotti, favorendone l’accesso nei circuiti moderni di produzione e commercializzazione. Nei prossimi anni il progetto dei presidi verrà esteso anche ad altre produzioni tipiche: la tonnarella di Camogli, l’acqua di fiori d’arancio amaro di Vallebona. Un altro filone del programma MareTerra prevede lo sviluppo delle rete regionale di “Mercati della Terra”: luoghi di presentazione e vendita diretta di prodotti locali, che riducono la filiera agroalimentare e creano opportunità di vendita per i piccoli produttori, generalmente esclusi dal circuito della grande distribuzione. Attualmente sono in funzione a Cairo Montenotte (Sv) e Sarzana (Sp). Grazie a questo progetto della Fondazione Carige, si sono svolte, infine, iniziative di educazione alimentare. Per i più giovani, il programma prevede la creazione di “Orti in Condotta”, nuovo metodo di educazione alimentare basato sull’attività pratica di coltivazione e sullo studio e trasformazione dei prodotti in cucina. Insieme a studenti, insegnanti e genitori, nelle diverse attività sono coinvolti anche coltivatori, produttori locali ed esperti agronomi. La Liguria vanta il maggior numero di orti in Italia, oltre 100 nelle quattro province. Riguardo agli studenti universitari, invece, sono stati attivati quattro stage destinati agli allievi del corso di laurea in Studi di Scienze Gastronomiche e dei Master postlaurea dell’Università di Pollenzo: l’obiettivo è far conoscere ai futuri esperti del settore il territorio ligure e le sue zone di produzione. Gli stage sono di due tipi: tematico, per approfondire gli aspetti di una specifica tipologia di prodotto; territoriale, mirato allo studio completo del territorio, dal patrimonio storico, architettonico e ambientale al sistema agro-alimentare e alla cultura locale. Il periodo di permanenza degli studenti in Liguria varia dai 5 ai 10 giorni. È, infine, rivolto alla popolazione residente il Master MareTerra di Liguria, che prevede 16 corsi, articolati in 4/6 lezioni di circa due ore ciascuna, con i quali ci si propone di far conoscere e degustare diversi prodotti merceologici. L’obiettivo non è quello di formare professionisti del settore, ma consumatori consapevoli e competenti.

da “Fondazioni” luglio-agosto 2012