Grande festa a Firenze in questi mesi per la celebrazione del quinto centenario della nascita di Giorgio Vasari (Arezzo 30 luglio 1511 – Firenze 27 giugno 1574). Fu, infatti, figura chiave delle iniziative promosse da Cosimo I de’ Medici, contribuendo a grandi cantieri, tra cui spiccano la costruzione degli Uffizi e la ristrutturazione di Palazzo Vecchio, ma anche il primo storico dell’arte italiana nonché inventore di quel termine “Rinascita” che denominò un fenomeno artistico di cui c’era sentore sin dai tempi di Leon Battista Alberti. Tanti, dunque, gli eventi fioriti nel capoluogo toscano per questo anniversario; e tra i principali promotori c’è sicuramente l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, che da sempre si propone come paladino delle arti e fautore di progetti capaci di dare sempre nuova vita alla città. Il 13 ottobre scorso la Fondazione ha inaugurato i locali ristrutturati (Sala delle Colonne e Sale dell’Abbondanza) della propria sede, posti a piano terra di via Bufalini 6, esponendo per la prima volta insieme le sei opere di Giorgio Vasari appartenenti alla sua collezione. Si tratta di due dipinti su tavola e quattro olii su tela (vedi box in basso) collocati nelle Sale dell’Abbondanza e accompagnati da schede esplicative curate da Serena Nocentini, secondo un allestimento dell’architetto Luigi Cuppellini. Un pannello predisposto da Elisabetta Nardinocchi ricorda anche il recente intervento sostenuto dall’Ente per il recupero degli affreschi della Sala Grande della casa fiorentina del Vasari, in Borgo Santa Croce, aperta per la prima volta al pubblico. L’intera mostra, dal titolo “Omaggio a Vasari”, è aperta liberamente ai visitatori fino al 30 novembre, dal lunedì al venerdì ore 10-13 e 15-19, il sabato e la domenica ore 15- 19. Si inaugura così un nuovo luogo espositivo permanente, ECRF Spazio Mostre, i cui eventi sono ogni volta corredati da una pubblicazione. Nell’altra sala restaurata, quella delle Colonne, è visibile il restauro “in diretta” del grande dipinto di Giorgio Vasari conservato nella Cappella Botti della Basilica del Carmine e dal 16 settembre trasferito nella sede della Fondazione, che si è trasformata momentaneamente in un laboratorio per ospitare il delicato intervento di recupero, eseguito da Laura Caria e diretto da Daniele Rapino. La grande tavola (250 centimetri di base e 449 di altezza), raffigurante “La Crocifissione di Cristo con Maria e i Santi Giovanni Evangelista, Maria Maddalena e Angeli” (1560), aveva infatti la necessità di un maquillage e l’Ente l’ha voluto e finanziato nell’ambito delle celebrazioni per l’anno vasariano. Ha onorato il grande maestro aretino anche prestando, per un breve periodo, al Museo diocesano di Arezzo due delle opere vasariane della sua collezione, oggi esposte nella rinnovata sede della Fondazione. Queste iniziative porteranno senz’altro un beneficio economico alla città, come le molte altre promosse dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, che al riguardo trova conferme anche nell’analisi realizzata dall’Irpet (Istituto Regionale per la programmazione economica della Toscana) sui suoi progetti fra il 2008 e il 2011. Presentata proprio in occasione dell’inaugurazione dei rinnovati locali della sede storica dell’Ente, l’indagine valuta l’impatto su due livelli: l’effetto di lungo periodo per la componente degli investimenti nei progetti finanziati e l’effetto cosiddetto “di cantiere” che si genera a seguito della domanda attivata dalla spesa, secondo il modello multiregionale sviluppato dallo stesso Irpet, riconosciuto a livello nazionale, con cui vengono presi in considerazione gli effetti diretti, indiretti e indotti delle azioni di spesa effettuate in un determinato territorio. In termini di risultati l’impatto complessivo in Toscana dei progetti finanziati dall’Ente Cassa per il periodo 2008-2011 (a fronte di una spesa complessiva di 174 milioni di euro, per oltre 3.000 progetti) è pari a un valore aggiunto di circa 220 milioni di euro e ad oltre 4.500 unità di lavoro attivate (per unità di lavoro si intende l’impiego di una risorsa a tempo pieno per un anno lavorativo). Dato che molti interventi sono localizzati nella provincia di Firenze, una parte consistente dell’impatto tende a concentrarsi su questo territorio (valore aggiunto circa 187 milioni di euro, circa 3.900 unità di lavoro). Significativa, infine, è la ricaduta della spesa e degli investimenti che, pur localizzati nella provincia di Firenze e/o in Toscana, vengono indirettamente a beneficiare anche il resto dell’Italia, per circa 82 milioni di valore aggiunto e 1.600 unità di lavoro: risultati che si sommano a quelli registrati all’interno della Tosca na, raggiungendo i 302 milioni di valore aggiunto e le 6.200 unità di lavoro su scala nazionale. In sintesi, si conferma la forte rilevanza dell’impatto economico delle erogazioni dell’Ente Cassa che, pur giustamente finalizzate in maggioranza a settori a forte connotazione non profit, non mancano di da re un rilevante impulso locale in termini economici e occupazionali. Nel quadriennio considerato il valore aggiunto locale viene addirittura a superare il livello di spesa complessiva da cui questo origina, collocandosi su un valore non distante dai 200 milioni. Allo stesso tempo, le quasi 4.000 unità di lavoro prodotte a Firenze e provincia nel periodo esaminato sono un contributo di assoluto rilievo per la collettività e il territorio. In parole povere è come se, grazie alle erogazioni dell’Ente, per ciascuno dei quattro anni presi in considerazione funzionasse nella sola provincia di Firenze un’azienda di mille persone. Risultato ancor più rilevante se si pensa che tale stima è in probabile difetto e che questo risultato proviene da settori e da attività talvolta considerate deboli o di secondo piano rispetto a una lettura della realtà meramente economicista.