Sia gli strati pittorici sia il supporto ligneo versavano in un pessimo stato di conservazione a causa di un vecchio intervento di restauro mal realizzato e di un forte attacco di insetti xilofagi, che ne avevano gravemente danneggiato la pellicola pittorica, producendo numerosi sollevamenti, cadute e fenditure. Oggi la “Crocifissione con i Santi Pietro e Andrea, e l’offerente Bernardino Barbuleio”, opera di Benvenuto Tisi da Garofalo, in deposito presso la Pinacoteca Nazionale di Ferrara, è tornata al suo splendore originario grazie a un delicato intervento di restauro voluto e finanziato dalla Fondazione Carife. L’intervento, curato da Roberto Saccuman e Donatella Magnani, ha visto diverse fasi: la velinatura del dipinto, la pulizia del retro della tavola, la disinfezione e il risanamento del legno, il fissaggio a una nuova struttura di sostegno per garantirne la stabilità strutturale e ridurre gli effetti prodotti dagli sbalzi climatici che altrimenti potrebbero generare nuovi danni alla tavola. Una volta concluso il restauro strutturale, si è provveduto alla pulitura, consolidamento, stuccatura e quindi al restauro pittorico, recuperando in maniera eccellente il dipinto. L’opera – di proprietà della Fondazione Carife – costituisce un documento importantissimo della produzione tarda di Garofalo, che, dopo aver raccolto la lezione di Raffaello, riduce al minimo gli elementi decorativi e propone una equilibrata combinazione tra solidità strutturale e raccolta religiosità.