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Cure palliative anche per chi soffre di Alzheimer

Sono più di 500mila i malati di Alzheimer in Italia e si prevede che nel 2020 il numero aumenterà, con oltre 213mila nuovi casi ogni anno. Questa emergenza sanitaria riguarda tutti i paesi industrializzati ed è strettamente legata al mutare della curva di invecchiamento della popolazione: la vita si allunga, ma in parallelo aumentano i casi di demenza. Negli Stati Uniti, fra il 2004 e il 2008, la morte per Alzheimer è cresciuta del 66%, diventando la quinta causa di decesso. Stessa situazione si registra in Italia: circa la metà dei novantenni del nostro Paese muoiono di demenza. In questo scenario si colloca un innovativo progetto, il primo del genere in Italia, che ha come obiettivo quello di migliorare e promuovere l’assistenza alle persone anziane affette da vari tipi di demenza, in stato avanzato o terminale, ricoverate nelle Rsa (Residenze sanitarie assistite) del territorio. Si chiama Vela (Valutazione dell’Efficacia della Leniterapia nell’Alzheimer e nelle demenze) e vuole diffondere la cultura delle cure palliative nelle strutture di Toscana e Lombardia, dove sono ricoverati migliaia di anziani affetti da queste patologie. L’iniziativa è nata dalla collaborazione tra la Fondazione Italiana Leniterapia di Firenze e la Fondazione Lino Maestroni di Cremona (un istituto di ricerca in medicina palliativa), con il finanziamento della Fondazione Cariplo e dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Si tratta di un progetto triennale (2012- 2015), avviato lo scorso ottobre in Lombardia ed esteso in Toscana dal febbraio scorso. «È un’iniziativa perfettamente coerente con le attività delle Fondazioni – ha dichiarato Giuseppe Guzzetti, presidente della Fondazio ne Cariplo e dell’Acri – in quanto risponde a un’esigenza concreta ed estremamente urgente del territorio, ma anche perché favorisce un’attività di formazione multidisciplinare molto preziosa, soprattutto in ambito sanitario». Gli ha fatto eco Giampiero Maracchi, neopresidente dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, che ha sottolineato come «l’importanza di questa collaborazione tra due rilevanti Fondazioni di origine bancaria sia una concreta dimostrazione della loro forte responsabilità connettiva e sociale e del loro ruolo di particolare corpo intermedio». Il progetto Vela si rivolge specificamente al personale professionale e ai medici di 52 Rsa (30 lombarde e 22 toscane) e consiste in un breve corso intensivo di formazione che si propone di modificare la percezione del ruolo delle cure palliative nell’assistenza ai malati affetti da demenza. Esso approfondisce anche le principali implicazioni etiche relative alle decisioni di fine vita e il rapporto fra curanti e famigliari dei pazienti. Le strutture coinvolte infatti accolgono pazienti il cui decorso clinico comporta forti disagi e spesso conduce al decesso; sicché medici, infermieri, operatori socio-sanitari, fisioterapisti, psicologi devono farsi carico di un onere terapeutico capace di travalicare la cura e di arginare il disagio ricorrendo alle cure palliative. La partecipazione al corso prevista è di circa 1.000 operatori (700 in Lombardia e 300 in Toscana). Dopo la parte formativa sarà condotto uno studio per verificare se l’iniziativa è stata efficace nel modificare procedure e scelte cliniche rilevanti per la qualità della vita dei pazienti con demenza avanzata. È previsto anche l’avvio di un servizio di tutoraggio e consulenza, da parte di palliativisti esperti, per le Rsa che ne faranno richiesta.

da “Fondazioni” marzo-aprile 2013