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Bologna capitale della musica

Nel 2007 la Fondazione Carisbo ha restituito ai bolognesi uno spazio straordinario come la Chiesa di Santa Cristina della Fondazza: luogo di culto innanzitutto, ma anche sede in cui sono custoditi autentici capolavori artistici, dalle sculture di Guido Reni alle pitture, fra gli altri, di Ludovico Carracci, Francia, Salviati. La Chiesa di Santa Cristina è però divenuta anche un nuovo luogo della musica per la città di Bologna, affermandosi per il valore e l’originalità delle proposte, nella già ricca offerta musicale cittadina. In questi anni la rassegna “Musica in Santa Cristina” ha riscosso un successo costante sia da parte del pubblico che della critica, e dalla scorsa edizione i suoi concerti sono divenuti parte integrante del nuovo e più ampio contesto di Genus Bononiae – Musei nella città, promosso dalla Fondazione Carisbo. Oggi l’identità di Santa Cristina è arrivata non soltanto a distinguersi nettamente per la propria unicità nel contesto locale, ma assume un respiro nazionale come sede preferenziale per i maggiori artisti, che vi sono impegnati in programmi mirati all’approfondimento e alla divulgazione del patrimonio musicale. Nomi come quelli di Mario Brunello, Salvatore Accardo, Jordi Savall, Giovanni Sollima, i Quartetti Brodsky e di Cremona si sono di volta in volta prestati alle esecuzioni di capolavori come le Suites per violoncello solo di Bach o l’integrale cameristica di Robert Schumann, o ancora i quindici Quartetti per archi di Dmitrij Šostakovic. La vera peculiarità delle iniziative svolte all’interno di Santa Cristina è, però, che i concerti sono accompagnati da conferenze di autorevoli critici musicali e giornalisti delle principali testate italiane, quali Piero Ostellino, Sandro Cappelletto, Angelo Foletto, Michele Dall’Ongaro. I loro interventi contribuiscono a inquadrare i contesti storico-culturali in cui le opere in programma hanno visto la luce, svolgendo così quella funzione formativa che da sempre è fra i principi ispiratori delle rassegne promosse dalla Fondazione Carisbo. Quest’anno la quinta edizione di Musica in Santa Cristina propone due programmi che indagano a fondo la letteratura e lo “strumentario” della musica: il primo, monografico, è dedicato ai capolavori pianistici di Franz Schubert (1822-1828); il secondo propone i capisaldi della letteratura orchestrale di tutti i tempi, dalle sinfonie di Beethoven ai concerti per pianoforte di Chopin, da Pierino e il lupo al Carnevale degli animali. Tutti questi capolavori sinfonici saranno proposti nelle loro versioni cameristiche, spesso nate ancor prima di quelle orchestrali. Il programma dei concerti (tutti a ingresso gratuito, fino ad esaurimento dei posti) è disponibile sul sito www.genusbononiae.it. All’ormai consolidata tradizione di Santa Cristina, dallo scorso anno si è aggiunta l’esperienza dei concerti in San Colombano, altro tassello del sistema museale Genus Bononiae. Il complesso di San Colombano custodisce una preziosa collezione di strumenti musicali antichi (donata dal maestro Luigi Ferdinando Tagliavini), costituita da settanta pezzi tra clavicembali, spinette, pianoforti clavicordi ed altri. La sua vocazione è dunque valorizzare il multiforme mondo sonoro degli antichi strumenti musicali qui conservati: strumenti che vengono utilizzati da maestri internazionali invitati ad esibirsi in questo luogo. Il raro pianoforte a tangenti di Baldassarre Pastore (1799), di cui si sta ultimando il restauro, sarà affidato alle mani dell’insigne cultore del pianoforte storico Andreas Steier (21 aprile); il clavicembalo di Giovanni Battista Giusti (1789), “principe” dell’intera collezione, a quelle del maestro Gustav Leonhardt (24 maggio). Anche in San Colombano, infine, sono previsti concerti didattici e lezioni. La Collezione Tagliavini si può ammirare dal martedì alla domenica, dalle ore 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. L’ingresso è gratuito. Per informazioni: 051-19936366, sancolombano@genusbononiae.it.

da “Fondazioni” novembre-dicembre 2011