Il più grande e importante archivio storico-economico del mondo, di proprietà dell’Istituto Banco di Napoli Fondazione, dal 15 dicembre al 15 gennaio si è aperto alla città vestito di nuovo, grazie a un percorso multimediale che ne ha consentita un’esperienza sensoriale inedita, fatta di immagini e suoni, capaci di svelarne presenze e voci. Esso raccoglie, infatti, documenti eccezionali, dove hanno lasciato traccia di sé oltre 17 milioni di persone, napoletane, italiane, straniere, vissute in città o che con la città hanno avuto rapporti. Si tratta di circa 300milioni di atti, dal 1463 in poi, ospitati nelle 330 stanze del cinquecentesco Palazzo Ricca, nel cuore del capoluogo campano. Vi si trovano tantissime curiosità: dalla famosa remissione del debito contratto dal figlio di Giuseppe Garibaldi, per un’attività commerciale, alla commissione di un quadro del Caravaggio andato perso, ma di cui ci resta una descrizione meticolosa. Ancora: contratti d’affitto, pagamenti di stipendi, maritaggi, riscatti di schiavi e, addirittura, spese per il risarcimento di stupri e sequestri.