Sono quasi 800mila gli studenti stranieri nelle scuole italiane (l’8,4% del totale) e di questi circa la metà sono nati in Italia. Lo dice il rapporto Miur-Ismu che fotografa un cambiamento epocale del sistema scolastico del nostro Paese. Questa rivoluzione può non essere facile da gestire da parte degli insegnanti: è quindi quanto mai urgente ripensare la didattica per favorire l’integrazione. Per questo a settembre 2012 la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo ha avviato il progetto triennale “Il mondo a scuola, a scuola del mondo”, con l’intento di promuovere un’azione di coordinamento, valorizzazione e potenziamento di pratiche sul tema dell’educazione interculturale nelle scuole della provincia di Cuneo. Il progetto si articola in una serie di azioni di formazione, laboratori e iniziative sperimentali rivolte ai dirigenti e ai docenti, che verranno identificate con un percorso di progettazione condivisa. Nella prima annualità si sta lavorando su più livelli di progettazione: da una parte il Centro Studi della Fondazione ha attivato un tavolo di riflessione sugli scenari di lungo periodo in relazione all’inserimento delle persone di origine straniera nella nostra società, con la partecipazione di enti e associazioni con una specifica esperienza nel settore; dall’altra, con la supervisione scientifica dell’Ismu, è in corso un’azione di rilevazione/mappatura dei bisogni e delle esperienze delle scuole sui diversi ambiti facenti capo al tema dell’educazione interculturale. Queste due azioni permetteranno di identificare gli ambiti tematici su cui intervenire e le specifiche attività da proporre alle scuole, tra cicli di formazione, laboratori, viaggi di studio, predisposizione di materiali, utilizzo di materiali audiovisivi, nuove tecnologie, ecc. Durante questa prima fase (in parallelo al tavolo di riflessione e durante la mappatura) i docenti sono coinvolti in attività di informazione curate da esperti partecipanti al tavolo di riflessione, su diversi temi: dagli aspetti giuridico/normativi al dialogo interreligioso, dal multilinguismo alle politiche dell’Ue in tema di migrazione e accoglienza. Nelle scorse settimane sono stati diffusi i primi risultati della rilevazione presso le scuole. Hanno aderito al sondaggio quasi il 90% degli istituti scolastici della provincia e tutte le agenzie di formazione professionale accreditate per l’obbligo scolastico. Ne emerge un quadro composito, che vede la provincia di Cuneo superare in molti casi la media nazionale rispetto alla presenza di alunni con cittadinanza non italiana: sono circa 10mila gli alunni stranieri. La loro incidenza sulla popolazione studentesca complessiva è di molto superiore alla media nazionale: nella scuola dell’infanzia il 20,8% degli alunni sono di origine straniera (quasi l’80% di essi sono nati in Italia), contro un dato Paese del 9,2%; nella scuola primaria gli alunni stranieri sono il 16% del totale (9,5% a livello nazionale); nella secondaria di primo grado rappresentano il 13,9% della popolazione (9,3% a livello nazionale), mentre in quella di secondo grado l’incidenza scende all’8,4% sul totale degli studenti (6,2% a livello nazionale). Elevato il numero di allievi con cittadinanza non italiana arrivati in provincia di Cuneo nel corso dell’anno in esame (a.s. 2011/2012 e parte dell’anno in corso), pari a circa il 10% del totale degli stranieri: una percentuale quasi doppia rispetto alla media nazionale, a significare che le Langhe continuano più di altri territori a esercitare una buona capacità attrattiva e contano ancora numerosi ricongiungimenti familiari, nonostante la situazione di crisi economica spesso colpisca i nuclei stranieri più di quelli italiani. Infine sono 98 le nazionalità rilevate nelle scuole della provincia di Cuneo, con una evidente concentrazione su tre: albanese, marocchina e rumena.