38 nuovi asili nido inaugurati nel Mezzogiorno tra il 2011 e il 2014, grazie al finanziamento congiunto di Fondazione con il Sud e Fondazione Aiutare i Bambini, in cui vengono ospitati circa 800 bambini da 0 a 3 anni. Sono questi i numeri dell’iniziativa che, tramite bando, sta tentando di contribuire a colmare uno dei gap che separano il nostro Paese (e il Mezzogiorno in particolare) dal resto del continente. Nel 2000, con l’Agenda di Lisbona, l’Europa si è data l’obiettivo di garantire un posto all’asilo nido ad almeno il 33% dei bambini. Tale impegno è ancora ben lontano dall’essere onorato. Oggi la media italiana è, infatti, ferma al 6,5%, con picchi drammatici dell’1% scarso in Calabria e in Campania. Questo impatta fortemente sull’abbandono dell’impiego da parte delle donne dopo la maternità, in quanto le neomamme si trovano costrette a doversi prendere cura dei figli per l’intera giornata. Questa è la tendenza che cerca di iniziare a invertire l’annuale bando delle Fondazioni con il Sud e Aiutare i Bambini. Le risorse messe a disposizione (circa 390mila euro solo quest’anno) sono destinate a organizzazioni non profit del Mezzogiorno, per attivare nuove strutture e per ampliare o ristrutturare asili esistenti. Tra i parametri di valutazione applicati dai promotori, oltre a un significativo aumento dell’offerta in termini di nuovi posti disponibili, è stata considerata anche la percentuale di bambini provenienti da situazioni di svantaggio sociale o economico che ne avrebbero usufruito. Una recente ricerca promossa dalla Fondazione Aiutare i Bambini ha evidenziato che i nidi gestiti dal privato sociale offrono un servizio qualitativamente identico a quello dei nidi pubblici, ma a costi inferiori. Il contenimento dei costi è dovuto soprattutto alla presenza di volontari nelle attività accessorie (lavori di giardinaggio, piccole manutenzioni, pulizie straordinarie) e in quelle complementari (supporto al personale nei lavori di pulizia ordinaria o nel funzionamento della cucina). Volontariato svolto in alcuni casi dai genitori stessi dei bambini, che ottengono in questo modo agevolazioni sul pagamento della retta.