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L’oro e l’argento degli artisti, a Firenze

Il grande cavallo in bronzo di Ivan Theimer dialoga con il cavallo in terracotta di Jacopo Sansovino, i gioielli di Igor Mitoraj e Cordelia Von den Steinen affrontano il confronto con i diademi delle Madonne trecentesche e con la superficie dorata della tavola giottesca che rappresenta Santo Stefano. Acco sta – menti inusuali, e forse provocatori, che trovi visitando la sezione della mostra “Gioielli d’artista. La tradizione nella modernità”, ospitata fino al 15 ottobre al Museo Horne di Firenze e organizzata dall’Associazione Osservatorio dei Mestieri d’Arte. L’altra sezione è invece allestita allo Spazio Mostre dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze (stessa apertura), che promuove l’iniziativa. Sono esposte opere di pittori e scultori che praticano anche le arti orafe e di artisti orafi toscani e stranieri che lavorano pure in Toscana. Attraverso 300 pezzi di 32 autori, la mostra documenta l’attività di quegli artisti impegnati nella ricerca tecnica e contemporanea che avvertono il bisogno di richiamarsi all’identità della tradizione italiana, per riaffermarne con forza uno stile, nel segno dell’armonia, della misura, del gusto e della bellezza, che per secoli ha identificato la nostra realtà nazionale nel costante rapporto tra memoria e modernità. Essi rivolgono la loro attenzione al gioiello inteso talvolta come scultura da indossare talaltra come espressione di una raffigurazione pittorica o scultorea. Tra questi ci sono Igor Mitoraj, Ivan Theimer, Roberto Barni e Cordelia von den Steinen, scultori di fama internazionale già presenti con i loro gioielli in vari musei. Il piccolo formato, in oro, in argento o in metallo, esprime comunque la poetica dell’artista; e ben si vede quando gioielli d’eccellenza di non grandi dimensioni sono affiancati alle opere pittoriche e scultoree degli stessi autori. La mostra presenta anche una sezione di artisti orafi che si sono formati in prestigiose scuole fiorentine – il Liceo Artistico di Porta Romana (già Istituto d’Arte) e Le Arti Orafe – qui riuniti in un corpus speciale tutto dedicato alla forma, come a sancire la continuità e lo sviluppo di capacità e lavorazioni in evoluzione. Così Firenze, con una ben consolidata tradizione orafa, mantiene e valorizza la presenza viva di un bene culturale unico e tipico, che è stato anche in grado di adeguarsi alla cultura e al gusto della modernità. Lo Spazio Mostre dell’Ente Cassa è aperto da lunedì a venerdì dalle 9 alle 19, mentre il sabato e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19; il Museo Horne dal lunedì al sabato, dalle 9 alle 13.

da “Fondazioni” luglio-agosto 2014