L’housing sociale a Milano è realtà. Il capoluogo lombardo ha appena festeggiato l’inaugurazione di “Cenni di cambiamento”, il più grande progetto di housing sociale residenziale realizzato in Europa, con appartamenti a canone calmierato, o con patto di futuro acquisto, e alloggi per l’abitare sociale temporaneo. È un complesso in classe energetica A formato da 4 edifici di 9 piani per un totale di 123 appartamenti, costruiti in soli 18 mesi con un sistema di strutture portanti in legno. L’intervento è stato realizzato da Polaris Real Estate Sgr in collaborazione con Fondazione Housing Sociale, nell’ambito del Fondo Immobiliare di Lombardia promosso da Fondazione Cariplo e Regione Lombardia, in partnership con il Comune di Milano che ha messo a disposizione le aree in diritto di superficie. Il cantiere di via Cenni si è concluso a settembre 2013; nel mese di ottobre sono avvenuti la maggior parte dei traslochi e oggi la comunità di residenti è quasi al completo. Oltre agli alloggi, il progetto prevede servizi condominiali, spazi per orticultura, ricreativi, culturali e servizi dedicati ai giovani e alle famiglie. Gli inquilini sono stati coinvolti in un percorso che li porterà alla gestione delle aree condivise e dei servizi collaborativi che sceglieranno di sviluppare (doposcuola per i bambini, carsharing, ecc). Una quota degli appartamenti è destinata all’“accoglienza temporanea”: ovvero ad ospitare per brevi o brevissimi periodi persone in situazione di disagio abitativo (ragazze madri, padri separati, ecc.). Per gestire questi appartamenti la Fondazione Cariplo l’anno scorso ha indetto un bando ad hoc, attraverso il quale ha reclutato alcune organizzazioni del terzo settore che, grazie a uno stanziamento di un milione di euro, si occuperanno dell’accoglienza e dell’accompagnamento degli ospiti. Ma “Cenni di cambiamento” non è solo un’innovativa esperienza di contrasto all’esclusione sociale, è una best practice anche dal punto di vista architettonico. Nel commissionare la realizzazione degli alloggi la Fondazione Cariplo e i suoi partner, oltre al “cosa”, hanno chiesto che venisse prestata attenzione anche al “come”, facendo così realizzare una struttura altamente innovativa anche sotto il profilo edilizio: ovvero utilizzando materiali a basso impatto ambientale, come ad esempio, laddove possibile, il legno. Questo modo di edificare si chiama “Architettura sociale” ed è una corrente di pensiero che intende “Costruire un nuovo universo più sostenibile per tutti”, ovvero sviluppare soluzioni architettoniche e di design sempre più a servizio dell’uomo e dell’ambiente, tanto nei paesi occidentali quanto in quelli in via di sviluppo. Per promuovere le best practice della nuova architettura sociale, Fondazione Cariplo ed Enel Cuore Onlus hanno invitato personaggi illustri ed esperti in questi temi all’incontro “Ricostruzione sostenibile dell’universo. Architettura come impegno civile”, che si è tenuto a Milano lo scorso 10 ottobre, presso la sede di Fondazione Cariplo. Obiettivo dell’incontro era misurarsi sui modelli emergenti di sviluppo edilizio e condividere le soluzioni architettoniche adottate in situazioni sociali e umanitarie critiche. Ospite d’onore al convegno è stato l’inglese Cameron Sinclair, che nel 2006 ha lanciato l’Open Architecture Network, il primo progetto open source al mondo dedicato al miglioramento delle condizioni di vita attraverso il design innovativo e sostenibile. La Fondazione Cariplo, attraverso il suo braccio operativo Fondazione Housing Sociale, è tra i pionieri in Italia in questo ambito, avendo puntato nella realizzazione dell’insediamento di via Cenni sui principi dell’Architettura sociale elaborati da Sinclair per l’utilizzo di materiali “green”.