Unire la formazione alla possibilità di portare un reale beneficio alla propria comunità, tutelandone il patrimonio artistico per consegnarlo alle generazioni future. È questo il senso di “Cantiere scuola”, un’iniziativa di conservazione e valorizzazione dei tesori del territorio biellese diretta dalla professoressa Patrizia Maggia, portata avanti dal centro Mac – Mestieri d’Arte Con – temporanea di Città Studi e sostenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella. L’iniziativa ha consentito a dieci ragazzi del corso di Restauro di Manufatti Lignei Antichi di misurarsi con un lavoro sul campo, guidati dal maestro restauratore Enrico Salino. L’intervento ha riguardato il percorso di restauro conservativo del portale secentesco di Palazzo Gromo Losa di proprietà della Fondazione. Il Palazzo, che presenta un nucleo originario risalente al XIV-XV secolo, ha il suo cuore nella corte centrale, dove è collocato il portale secentesco. Nel passato esso dava accesso a un’ampia area di servizio utilizzata come fienile e deposito materiali. Agli inizi del Novecento fu oggetto di un intervento che ne modificò la struttura originaria a due battenti: venne realizzata una porta centrale per l’ingresso pedonale, che causò l’indebolimento del suo assetto e ne provocò, insieme all’esposizione agli agenti atmosferici, il deterioramento. Nonostante tutto, le imponenti dimensioni (m. 3,20 per m. 3,70) e la sequenza modulare delle cinquantasei formelle lasciano ancora trasparire la bellezza originaria del manufatto. Questo ha spinto gli allievi del corso, guidati dal Maestro Salino, a rispettare l’impostazione primaria della struttura, riportando il portale ai due battenti che ne costituivano l’assetto originale. A seguito di una prima fase di pulitura e disinfestazione, l’equipe di restauro del Cantiere Scuola ha provveduto al consolidamento di tutte le parti degradate e interessate da perdita di materiale originale, integrandolo con inserti lignei della stessa essenza, dove necessario. La parte inferiore del portale ha richiesto una laboriosa e accurata opera di ricostruzione, a seguito della rimozione della zoccolatura presente non consona al manufatto. Infine, l’ultima fase d’intervento è stata dedicata alle integrazioni estetiche, basate sul principio della completa reversibilità: gli inserimenti lignei di raccordo sono stati mimetizzati con coloranti organici mordenzati con la tecnica della velatura e l’uso di un olio naturale ha permesso la finitura protettiva. Ma è lo spirito di partecipazione con cui gli allievi hanno affrontato il Cantiere Scuola la componente principale di questo restauro, un entusiasmo che ha trasformato le ore di lezione in un affascinante tuffo nel passato, che li ha resi consci e responsabili di riportare alla vita un’importante testimonianza del patrimonio artistico biellese.