Fra il 1507 e il 1509, in qualità di architetto a servizio del Papa, Bramante fu chiamato ad occuparsi del Santuario della Santa Casa di Loreto, che Giulio II aveva portato sotto la diretta giurisdizione pontificia. La chiesa era già stata edificata e l’intervento di Bramante si limitò al progetto della facciata (mai realizzata), della piazza antistante e del Palazzo Apostolico adiacente, oltre che al disegno di quell’autentico gioiello che è il rivestimento marmoreo che racchiude la “Santa Casa di Nazareth”, attuato sotto la direzione dei suoi successori. Oggi, a 500 anni dalla morte dell’architetto, un pool di istituzioni marchigiane, tra cui la Fondazione Cassa di Risparmio di Loreto, ha organizzato, per il 5 e il 6 dicembre, un evento che vuole ricordare l’opera del maestro. Loreto ospiterà un grande convegno e un concerto, ma, soprattutto, un allestimento che, nella due giorni di celebrazioni, grazie a proiezioni digitali tridimensionali proietterà sulla facciata della chiesa immagini capaci di trasformarla nell’originario progetto bramantesco.