Senza manutenzione un parco scompare in breve tempo: perde non solo la sua bellezza ma anche quel profilo e layout che lo caratterizzano e lo rendono adeguatamente fruibile al pubblico. Così per salvaguardare il Parco Burcina, vicino Biella, la locale Fondazione ha deciso un ulteriore intervento con un contributo d’emergenza di 25mila euro. Acquistato verso la metà del 1800 da Giovanni Piacenza, industriale laniero di Pollone appassionato di giardinaggio ed esperto di flora esotica, il Colle Burcina fu trasformato in parco seguendo gli indirizzi del giardino paesistico nato in Inghilterra nel Settecento e ancor oggi rappresenta uno dei luoghi più belli e significativi del territorio biellese. È non solo un’oasi di pace e natura, ma anche un’interessantissima occasione di apprendimento grazie alle tante specie botaniche rare o insolite in esso coltivate. Tra queste spiccano sicuramente le gigantesche sequoie poste a dimora nel 1848 e le numerose specie rare di rododendri, alcune delle quali oggetto di approfonditi studi universitari. Dal 1935 il Parco è di proprietà del Comune di Biella e una Legge regionale del 1980 ha istituito al suo interno la “Riserva naturale Parco Burcina ‘Felice Piacenza’”. La Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, oltre ai 25mila euro per il Parco, ha stanziato 3mila euro per la posa di appositi cartelli segnaletici utili a far conoscere l’importantissimo sito archeologico al suo interno, che costituisce una significativa testimonianza delle attività umane tra l’età del Bronzo e l’età del Ferro. C’è poi il sostegno a favore del Wwf biellese per l’apertura di una nuova biblioteca naturalistica all’interno della “Casina blu” dello stesso Parco Burcina, che accoglierà i turisti e gli appassionati del tema per tutta l’estate e parte dell’autunno. Dal 25 aprile al 26 ottobre, nei fine settimana, la nuova biblioteca propone numerose attività didattiche, condotte con la collaborazione dello staff del Giardino Botanico di Oropa. La Biblioteca della Natura è stata istituita dalla Sezione Regionale Piemonte e Valle d’Aosta del Wwf Italia ed è costituita da oltre 1.700 titoli specialistici nell’ambito delle scienze naturali e ambientali. A questi vanno aggiunti circa 300 titoli multimediali composti da video vhs, cd e dvd. Al suo interno si svolgono anche iniziative culturali per bambini e famiglie che, attraverso giochi, esperienze pratiche e osservazioni, sono condotti alla scoperta della scienza, di animali, piante e delle loro particolarità, grazie sia ai libri della Biblioteca sia all’incontro diretto con la natura tutt’intorno. La Biblioteca è aperta il sabato dalle ore 14,30 alle 17,30; festivi dalle ore 14 alle 18. Per conoscere il calendario dei laboratori e degli eventi consultare il sito: www.gboropa.it; email info@gboropa. it; telefono 331.1025960. Ma per la Fondazione biellese la natura non è solo il Parco e le attività che esso ospita. Anche diffondere la conoscenza del patrimonio floro-faunistico locale fa parte del suo impegno. Così il 7 maggio scorso a Palazzo Gromo Losa ha accolto la presentazione del nuovo lavoro del naturalista Lucio Bordignon dedicato a “Gli uccelli delle Baragge”. Si tratta di un volume, illustrato da Stefano Mammola, che mette in evidenza le straordinarie peculiarità di questo ambiente naturale caratterizzato da praterie e brughiere, mai dissodato dall’uomo e pressoché unico nel contesto padano. Qui, infatti, solo la Baraggia biellese è sopravvissuta integra. In essa vivono specie di uccelli di estrema rarità come il chiurlo maggiore, che nidifica in Italia solo qui, o il calandro, che con un’unica coppia è l’uccello più raro del Biellese. Anche specie scomparse da quasi tutte le campagne, come l’averla piccola, l’upupa e il saltimpalo, trovano nella Baraggia l’ultimo paradiso. Il volume raccoglie dati su 100 specie di uccelli differenti. 61 di queste vengono presentate corredate da cartine di distribuzione, grafici, icone e testi che ne illustrano la biologia e i problemi di conservazione.