Dal 22 al 25 settembre Fondazioni for Africa Burkina Faso e i suoi partner sono a Terra Madre 2016 per condividere progetti, risultati, idee e visioni su come trasformare il voler bene alla terra in nuova cultura del vivere insieme e della cooperazione tra Terre del mondo. Si troveranno in un punto informativo allestito nel Cortile del Rettorato dell’Università di Torino in via Po 17. Inoltre il 24 e 25 settembre Fondazioni for Africa organizza due appuntamenti.
Sabato 24 settembre, alle 16.30, e domenica 25 settembre, dalle 11 alle 17, presso il Cortile del Rettorato in via Po 17 si svolge l’evento “Coltiviamo la terra. Cresceranno persone”, che viene così anticipato dagli organizzatori: «Camminare per la città di Torino ed essere proiettati in una terra lontana. Coltivare la Terra e vedere crescere legami tra Persone. Ti sembra impossibile? Non lo è. Perché voler bene alla Terra che abbiamo in comune è nutrire relazioni feconde e necessarie al nostro domani. Ti aspettiamo per vivere un’esperienza unica e per scoprire attraverso le tecnologie “Internet of Things” una nuova consapevolezza del crescere insieme». In collaborazione con OugaLab, Stylum, Watinoma.
Sabato 24 settembre, dalle 17 alle 18,30, presso la Sala Principi d’Acaja, si tiene la conferenza “La Terra che abbiamo in comune”. In Burkina Faso i piccoli produttori sono protagonisti della costruzione di un futuro sostenibile che nasce dalla Terra. In Italia alcune associazioni di migranti burkinabè hanno dato vita a orti biologici e a corsi di consumo consapevole per nutrire relazioni fertili con il territorio in cui vivono e con il Paese di origine. Produttori e migranti si incontrano a Terra Madre. Dalla loro voce idee, progetti e visioni in dialogo per trasformare il voler bene alla terra in nuova cultura del vivere insieme e della cooperazione tra diverse terre del mondo. Intervengono Piero Gastaldo, segretario generale Compagnia di San Paolo; Monica Cerutti, assessora Diritti e Cooperazione Regione Piemonte; Stefano Colmo, segretario generale Terra Madre; Yacouba Sawadogo, agricoltore del Burkina Faso che ha riportato alla vita un pezzo di Sahel grazie all’impiego di tecniche colturali tradizionali; Claudio Amerio, coordinatore area servizi migranti “Crescere Insieme” e “Maramao”; Abdou Yabre, di Abreer, associazione burkinabè di Reggio Emilia; Sayouba Bonkoungou, agronomo biologico Watinoma; Goumbane Habibatou, produttrice Orto comunitario Slow Food. Modera Maurizio Molinari, direttore de La Stampa Partecipano: Lankoande Bedo Alain (produttore e coordinatore progetto miele a Diapaga, Burkina Faso – Acra); Sawadogo Karim (agronomo responsabile degli orti comunitari Loumbila, Burkina Faso – Mani Tese); Ouedraogo Nonsouinde (Responsabile Presidio Igname d’arbolé Burkina Faso – Slow Food); Tiama Djarika (Presidio Igname d’arbolé Burkina Faso).